Ecco perchè (non) ho vinto MasterChef

Il titolo è volutamente provocatorio e contraddittorio, con il “non” fra parentesi, ma in realtà  MasterChef Italia 3, l’ho effettivamente vinto.

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“Ma come? ma quando? se sei stato sbattuto fuori alla prima puntata!?!”

vero, ma in questo post dimostrerò il perché, senza scusanti alcune e svelerò come sono andate effettivamente le cose.

Sono stato a MasterChef per tre mesi pieni e sono arrivato 41° a pari merito con altri, su 15 mila iscritti.

Essere arrivato nei Top 100 ed essere andato alle registrazioni del programma è per me motivo di soddisfazione. Se mentre cucinavo mi avessero lasciato in pace sarei probabilmente stato nei 20 e sarebbero stati dolori per tutti.

Purtroppo nelle selezioni finali accadono situazioni e circostanze non prevedibili ed a me come ad altri è toccata una “casualità” che mi ha fatto sbagliare la cottura del piatto, ma ciò non vuole ne deve essere una scusante, le condizioni erano simili per molti. Circostanze e condizioni si accavallano, ad alcuni va bene ad altri no.
Questo  post spiega cosa è successo dietro le quinte e perchè sono (giustamente) uscito.

Percorso: candidatura>accettazione> richiesta integrazioni info>foto piatti e personali>intervista telefonica>accettazione>convocazione provino>provino stancante con piatto preparato a casa+registrazione video, interviste e terzo grado su tecniche di cucina+valutazione piatto>accettazione>convocazione top 100>registrazione programma>fuori.

Va bene così, avevano due ore di miei contenuti, interviste ecc, che penso avrebbero mandato se fossi passato. Ho mezzo litigato con Bastianich e pensavo facessero vedere quello nella prima puntata, invece hanno fatto vedere le mie smorfie quando Cracco pensava di intimorirmi col suo famoso sguardo.

Cosa è successo dietro le quinte.  Convocato il primo giorno delle finali,  porto con me mia moglie e mio cognato. Convocazione alle 9 di mattina in via Mecenate a Milano presso gli studi di Magnolia tv, nella mia batteria, la più difficile scoprirò poi, moltissimi di quelli che diventeranno “MasterClass”, ovvero quelli che faranno materialmente il programma. Ci sono tre cucine attrezzate; si cucina dunque tre per volta, uno entra e gli altri aspettano il proprio turno. Entrano nella nostra sala i giudici a registrare la parte iniziale, quella dove spiegano cosa si farà nel programma e che è andata in onda nei primi minuti della prima puntata. Passano le ore e nel primo pomeriggio tocca a me cucinare per andare davanti ai tre. 45 minuti, non uno in più, io ho portato gli ingredienti per un piatto difficile ma di alto  livello, non perché volessi impressionare alcunché, ma perché volevo passare e solo un piatto di livello alto mi avrebbe garantito molte più chance, e qui arriva il primo imponderabile evento, dei tre che andiamo a cucinare, scelgono me per l’intervista, pensavo che dopo poche domande mi mollassero come avevano fatto con altri prima, invece la carinissima Laura, assistente di produzione di Magnolia, inizia un terzo grado che manco il PM Di Pietro con quelli di “Mani pulite”. Io vado subito in difficoltà, il piatto lo avevo già fatto a casa in “allenamento” e tempi e modalità erano ok, purtroppo cucinare un piatto complicato come il mio, sotto interrogatorio e con due telecamere puntate in faccia non è semplicissimo e non ero preparato a questa evenienza, tanto più che sia i cameramen che la stessa Laura (bella e molto gentile) mi chiedevano di rifare certi passaggi per esigenze sceniche. Alla fine innervosito e sudatissimo, finisco comunque tre minuti prima dei 45 a disposizione. Preparo il carrello per andare davanti ai giudici e vado fuori e qui succede il secondo evento imponderabile. Mi fermano e mi dicono “aspetta 5 minuti che stanno tardando un pò con quella prima di te” (era “Rousetta” la cuoca non perfetta). Alla fine aspetto altri 45 minuti in mezzo al cantiere delle scenografie, fra operai che lavoravano e trucioli di segatura ovunque. Solo in quei lunghi momenti di attesa, mi rendo conto di aver commesso alcuni errori dovuti alla distrazione del terzo grado dell’interrogatorio, ovvero mi ero dimenticato il pesce in forno per tre minuti in più del dovuto e dunque si era stracotto (rana pescatrice, pesce buonissimo ma difficilissimo da cucinare) e cosa ancor più grave non avevo emulsionato la salsa che dunque era rimasta separata.

Finalmente entro (dopo essermi complimentato con “Rousetta” nel backstage), saluto e dopo i convenevoli (come ti chiami, da dove vieni ecc.) Barbieri mi chiede cosa ho portato, alla mia risposta “rana pescatrice con…” non mi fa finire di parlare e dice “Nooo, ma non potevi scegliere un pesce diverso?” io dico: “perché?” e lui: “è il pesce più difficile da cucinare, mette in difficoltà anche noi cuochi professionisti, potevi portare qualcos’altro, a te cosa piace cucinare, in cosa sei forte?”. “La pasta” rispondo io, “ecco dovevi portare quella” …” ma mi sembrava troppo semplice” e così via.

Nel frattempo l’intermezzo visto in puntata, “Cosa vuoi fare col premio?”,… “non ci ho pensato, sono qui per partecipare e mettermi in discussione”… “si ma se vinci”… “sono un crocierista, mi piacerebbe fare una crociera intorno al mondo con mia moglie” questa mia frase scatena un dibattito surreale, sulla natura del programma che deve “realizzare dei sogni” ecc. ecc. (evidentemente memori delle polemiche dello scorso anno con Tiziana che non aveva nessuna intenzione di fare la ristoratrice, esattamente come me). Li ho capito che mi ero dato da solo la mazzata finale sui denti.

Il battibecco con Bastianich. Nel frattempo Bastianich mi dice: “inizia a cucinare, hai 5 minuti” e dopo avermi chiesto che lavoro facevo, mi dice: “manca un minuto, sbrigati o non ce la fai a finire” al che lo guardo allucinato, comprendendo solo in quel momento lo sguardo schifato che aveva posato su di me quando sono entrato (evidentemente lui, da ex grasso, odia noi attuali ciccioni) tento di replicare che non era possibile che mancasse solo un minuto, mi zittisce, io ero in evidente difficoltà, abbastanza indietro, alzo al massimo la potenza dell’induzione e finisco come posso il piatto.  Si fermano tutti, stop alle riprese; arriva la telecamera a ragno che vola sul mio piatto e ne fa una mega zoomata, effettivamente l’impiattamento era scenografico anzichenò. Si riprende a girare…”azioonee” e si va all’assaggio.

Arriva Barbieri e con molta gentilezza mi fa notare gli errori (che già sapevo) pesce fuori cottura e salsa slegata, ma fa due bei bocconi e dice: “peccato!”. E’ il turno di Cracco che  mi chiede della Calabria (?) rispondo che non c’entra nulla col mio piatto, mangia pure lui, mentre mi fissa col suo sguardo finto cattivo (in realtà si dimostra persona correttissima e gentile) al che dissimulo il nervosismo con le smorfie viste in tv. Passa al contorno, mezzo spicchio di patata croccante e poi mezzo scalogno, al che, in quel momento, gli si illuminano gli occhi, alza lo sguardo, accenna ad una smorfia che doveva sembrare un sorriso e mi dice: “buono!!”

è stato li che ho vinto MasterChef.

Cracco che dice che il mio scalogno era buono, proprio lui, due stelle Michelin e un libro sullo scalogno. Ho già vinto il mio personale MasterChef.

Per ultimo arriva il fenomeno a stelle e strisce di origine slava, che se la tira a finto italiano, scende giù dal suo piedistallo con aria di sufficienza chiedendomi da chi avevo copiato il piatto, “su quale blog lo hai letto?” …”mah, veramente me lo sono inventato, cucino da quando avevo 13 anni”“non è possibile, questo è un piatto di alta cucina, non può averlo inventato un assicuratore”.  Al che conscio che ormai ero fuori, tento l’ultima carta dicendo che purtroppo si erano verificati eventi che mi avevano fatto sbagliare il piatto, ma che se avessero avuto fiducia in me avrei dimostrato loro che sapevo cucinare.  Lo slavo pelato a stelle e strisce, mi guarda con un sorrisetto ironico e strafottente e dice: “non ci penso proprio, questo piatto è falso esattamente come te, qui non stiamo vendendo assicurazioni, tu questo piatto lo hai copiato, se vuoi andare in crociera devi vincere la lotteria. Per me è no”. A quel punto mi è salita la carogna e volevo rispondergli a tono, quello che mi ha frenato sono stati i miei 42 anni (solo pochi anni fa avrei reagito “diversamente” senza nemmeno avvisarlo) e la vista delle facce allucinate degli altri due giudici che poi hanno dato motivazioni corrette, rilassate e ragionevoli per i loro giudizi entrambi negativi, anche se Cracco è stato titubante. Mi sono rilassato, ho forzato me stesso, ho sorriso, ho ringraziato, fatto l’inchino e salutato.

Il mio MasterChef l’avevo già vinto 5 minuti prima.

Grazie Chef Carlo Cracco. E grazie anche all’umanità di Chef Barbieri. L’ex ciccione, lo slavo pelato a stelle e strisce, ha da percorrerne parecchia di strada per arrivare al livello degli altri due, sia come ristoratore, ma più che altro come Uomo con la U maiuscola. Essere italiani è differente e lo si vede anche in queste cose.

Pasquale Caterisano

12 pensieri su “Ecco perchè (non) ho vinto MasterChef

  1. Carissimo,
    leggendo questo pezzo avrei voluto dirti tante cose, alcune positive, altre negative. Però poi hai dato a Bastianich dello slavo, e premesso che a me di Bastianich non frega nulla, vorrei farti presente che l’Istria era italia (ai tempi in cui si poteva parlare ancora di Istria vera e propria) e gli istriani sono stati mandati nelle foibe e seviziati dagli slavi.
    Perché si possono dare tante cose addosso a Bastianich, tipo che non sa cucinare e vive di fama della madre, tipo che vuole fare il Ramsey italiano senza riuscirci, tipo che si spaccia per molto più esperto di quanto sia, etc, e il tuo continuare a dargli dello slavo mi ha fatto veramente tristezza.

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  2. Excusatio non petita… e da quando in qua “slavo” è un offesa? carissima sei in malafede palese. Tale aggettivazione si puo dare a tutti coloro che in qualche modo arrivano dai balcani. Gli istriani naturalizzati italiani e viceversa hanno il finale nwl cognome in “ic” e non in “ich”.
    Se volevi fare tanto la moralista esperta forse non dovevi lanciarti in tali accuse parziali ed incomplete porgendo il fianco a risposte come questa. Hai perso un’occasione per far riposare le dita dal battere inutilmente sulla tastiera.

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  3. Ciao ho letto il tuo post e mi ha chiarito qualche idea su Masterchef italia…probabilmente quest’anno hanno puntato più su l’audience che sul talento vero a parte qualche persona (non mi vergogno a dirlo che io sono pro Alberto) gli altri mi appaiono tutte macchiette che probabilmente alla fine del programma potranno aggiudicarsi un posto in televisione…e purtroppo la televisione è anche questo..sopratutto per un programma come masterchef dove non vince il talento culinario ma quello di non farsi prendere dall’agitazione o dallo sconforto dei commenti.la cucina è passione poetica non frenesia…

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  4. Pingback: Alla finale di MasterChef Italia 2014 | PASQUALE CATERISANO BLOG

  5. Ciao Pasquale ho letto con attenzione quello che hai scritto e condivido quello che hai scritto io vorrei iscrivermi alle selezioni ma da quando ho visto la seconda serie e la terza sono un po’ confusa xché penso che sia tutto stabilito a tavolino e ti spiego perché lo penso, come mai ha vinto un avvocato famoso a Roma moglie di un pezzo grosso di Finmeccanica e pure trassona (dovevano mandarla via subito) tra l’altro la volevano eliminare tutti e guarda caso quando c’era la possibilità di mandarla alle eliminazioni mandavano altri, guarda caso aveva le possibilità economiche x andare a mangiare da Cracco lei che è di Roma guarda un po’ è andata a mangiare da Cracco proprio il rognone!!!
    Parliamo dell’ultima edizione guarda un po’ chi ha vinto un medico di famiglia ricca cunese il quale si può permettere di acquistare materie prime non indifferenti e provare a fare la qualsiasi ricetta e che sicuramente non farà mai lo chef ……ho la sensazione che sia il solito programmuccio all’italiana ma tu che ci sei entrato non hai avuto questa sensazione?
    Ciao giosy

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