Sacerdote sazia con delle bambine dell’asilo il suo appetito sessuale

Atti di libidine mascherati come segni d’affetto

L’asilo degli orrori

In quell’asilo aveva anche la sue “preferite”. Una bambina lo chiamava addirittura “papà”. Non è il caso di soffermarsi sui particolari morbosi che hanno portato alla condanna a 6 anni e 10 mesi di reclusione del sacerdote responsabile della struttura parrocchiale che ospitava la materna in provincia di Ferrara dove sono avvenuti gli abusi. Si può dire che nel leggere le 117 pagine della sentenza emessa lo scorso 9 aprile dal tribunale di Ferrara sale un nodo alla gola. Solo questo. Il resto non può essere affidato alle cronache.
Dalle pagine scritte dai giudici Caruso, Oliva e Bighetti emerge una personalità con forti problemi, che “approfittava delle bambine, con gesti fuggevoli e mimetizzati da atti di affetto, per soddisfare i propri desideri sessuali”. Continua a leggere

Preti pedofili, il muro di gomma della Curia

Anche se il tribunale non ritiene di dover sottolineare particolarmente questo passaggio della vicenda, non si esime dallo scrivere che “il silenzio dei vertici ecclesiastici e la loro ritrosia a mettere sul tappeto le notizie sulle accuse che già da tempo circolavano sul conto” del parroco, “e di cui i rappresentanti dei genitori e l’educatrice intendevano discutere, equivale a implicita ammissione di conoscenza di quei fatti da parte delle gerarchie e consente di leggere tutta la vicenda come un tentativo di evitare uno scandalo che si considerava inevitabile perché fondato su fatti inoppugnabili”. Continua a leggere

Il PD contro la Massoneria

La mattina dopo Walter Veltroni è ancora nero. E si sfoga al telefono con un compagno di partito: «E’ la seconda offensiva contro il Pd in pochi mesi: prima hanno appoggiato la manifestazione di piazza Navona che era chiaramente contro di noi, ora questa storia di Tavaroli…». La voce del leader tradisce disappunto, nervosismo e stanchezza. Nel quartier generale del Partito democratico ci si interroga ancora sugli articoli de la Repubblica. E tra un dubbio e l’altro, si insinua il sospetto che dietro ci sia di più, che la partita non la stia giocando solo quel giornale ma i cosiddetti «poteri forti» (il responsabile organizzativo del Pd Beppe Fioroni usa un altro termine che evoca scenari poco rassicuranti: «La massoneria»). Quale che sia la definizione usata si fa strada l’ipotesi di «una campagna orchestrata» con lo scopo di screditare tutta la dirigenza del partito, e, in definitiva, il Pd stesso. Continua a leggere

NOI VIGILIAMO: la politica di sinistra del governo bellachioma

Per avere l’assegno sociale ora servono 10 anni di lavoro

Dal prossimo anno per ricevere l’assegno sociale servirà un requisito in più. Non basterà risiedere in Italia, aver compiuto 65 anni ed avere un reddito pari a zero o «di modesto importo». Bisognerà anche aver lavorato «legalmente con un reddito almeno pariall’assegno sociale e in via continuativa per almeno 10 anni sul territorio nazionale». Così prevede il testo dell’articolo 20, comma 10, del Dl 112 nella versione emendata dal Governo e sul quale la Camera ha già votato la fiducia.

La stretta sugli assegni sociali eranata per tamponare il troppo facile riconoscimento del diritto a immigrati comunitari in condizioni di indigenza che entrano in Italia per raggiungere i parenti lavoratori.

Il vincolo posto nel testo originario del decreto restringeva così il via libera all’assegno (395,9 euro al mese nel 2008, pari a 5.142 euro l’anno) solo a chi avesse soggiornato legalmente in Italia per 5 anni.

Poi, nell’esame in Commissione su iniziativa di diversi parlamentari (Matteo Brigandì della Lega, Karl Zeller dell’Svp e Antonio De Poli dell’Udc) il periodo di soggiorno è stato alzato a 10 anni e s’è aggiunto il riferimento all’attività lavorativa. Modifiche che sono state confermate dal Governo. Se la misura non verrà toccata in Senato uno dei tre istituti oggi previsti per fronteggiare le situazioni di povertà estrema (oltre all’assegno socialeci sono anche l’indennità di accompagnamento e l’invalidità civile) sarà drasticamente ridimensionato. Continua a leggere