Chi era veramente Wojtyla? ecco la lista dei fatti occultati che nessuno vi dirà mai.

CHI ERA GIOVANNI PAOLO “POLACCO” IIpinochet e woytila.4

Al di là della tanta propaganda istituzionale operata da tv e giornali, quanti sanno chi era in realtà tale papa Giovanni Paolo II?

La gente che crede di amarlo è perché non conosce la verità.

Karol Wojtyła, in arte Giovanni Paolo II (Wadowice, Cracovia 1920 – Città del Vaticano 2005), papa (1978-2005),
appena divenuto papa nel 1978 diede la prelatura personale alla congrega occulta dell’Opus Dei, ufficialmente una prelatura personale, in pratica un’autonomia giuridica dentro la Chiesa, la stessa considerata pericolosa dalla chiesa stessa. L’Opus Dei, anche detta Octopus Dei, “la piovra di Dio”, in riferimento alla struttura mafiosa dell’istituzione quanto mai segreta, detiene il controllo di circa una cospicua catena di banche ed un’infinità di aziende nel mondo. La stessa Opus Dei che tutt’oggi aliena i beni materiali dei nuovi adepti e, come è stato ampiamente dimostrato in seguito a testimonianze dirette dei fuoriusciti, li depersonalizza fino a renderli psicolabili, spesso causandone il suicidio; la stessa Opus Dei che al pari della mafia si è resa responsabile di misteriosi suicidi-omicidi noti e meno noti. Vogliamo credere che il papa non sia mai stato a conoscenza dell’identità sociale e politica dell’Opus Dei da lui stesso autorizzata, da lui stesso sostenuto per ben 27 anni?

Il fondatore dell’Opus Dei, José María Escrivá de Balaguer (Barbastro 1902 – Roma 1975), fu amico e consigliere del dittatore fascista – stragista Francisco Franco. José María Escrivá de Balaguer, fascista, amico e consigliere del dittatore fascista – stragista Francisco Franco fu proclamato beato nel 1992, e canonizzato nell’ottobre del 2002 da Giovanni Paolo II.

Continua a leggere

La Sen. Sbarbati, campionessa mondiale indisturbata di salto della quaglia quadruplo carpiato ad una mano con triplo avvitamento

Vi presentiamo una chicca assoluta, una notizia che solo noi diamo, ma per gustarvela bene dovete leggerla fino in fondo.

Vogliamo farvi conoscere le incredibili performance presenzialiste di una politica nostrana, nello specifico la Senatrice repubblicana Luciana Sbarbati e come vedrete l’aggettivo “repubblicana” è solo uno di quelli che gli si può e deve attribuire.

Ex PRI, da pochi giorni di nuovo PRI con in mezzo:

  • 2001, la scissione dal Partito Repubblicano Italiano (per la scelta dello stesso di andare con Berlusconi) fondando l’MRE (Movimento dei Repubblicani Europei)
  • 2004, europarlamentare eletta nei Democratici di Sinistra per meriti sul campo essendo stata fondatrice de L’Ulivo
  • 2006 combatte insultando la minoranza interna del suo movimento (fra i quali l’estensore di questo articolo) che le dicevano che forse era meglio non andare con ex Dc ed ex PCI.
  • 2007, incurante di tutto, è nei 40 fondatori del Partito Democratico.
  • 2008, viene eletta col PD al Senato della Repubblica.
  • 2009, litiga col PD, non ammette di aver sbagliato nel 2006/7/8 e si avvicina al centro annusando che aria tira.
  • 2010, esce dal PD che aveva fondato e da laica anticlericale se ne va nel gruppo misto con Cuffaro, Andreotti e Cossiga (in pace requiescat) che la invitano a messa e le regalano delle ostie sconsacrate.
  • 2011, pur rimanendo segretaria del MRE e nel Gruppo con “Io Sud” e “Sudtirolen Volkspartei”, partecipa regolarmente al tavolo del Terzo Polo con Fini e Rutelli (col quale litigava nel PD).  Non contenta di questa bulimia partecipativa, ritorna nel PRI che aveva lasciato nel 2001 (il quale non si è mosso di un millimetro dalle sue posizioni di allora) entrando a far parte della direzionale nazionale del partito alleato con Berlusconi.

Ricapitolando, la Sen. Sbarbati è ora contemporaneamente con UDC, Io sud e Sudtirolen Volkspartei, membro del Terzo Polo, eletta nel Partito Democratico ed alleata di Berlusconi con il PRI, ma anche segrataria del MRE fondatore di Ulivo e PD.

Non contenta dunque, è pure ritornata nel partito che aveva lasciato 10 anni fa per divergenza politiche che non si sono mai appianate. La nostra wonder woman, non si è comunque mai dimessa dalla testa dell’ MRE, pur avendo cannato completamente tutte le scelte politiche fatte. Dall’ MRE (divenuto nel frattempo un jazz club per pochi intimi) si sono però dimessi  i tre quarti dei suoi iscritti riconoscendole difatto una leadership da amministratore di condominio.

Riteniamo che al mondo non esistono esseri umani dediti allo sport del “salto della qualglia”  che possano minimamente impensierire i record de la Nostra Signora da Chiaravalle. Ce l’abbiamo solo noi e ce la teniamo.

Un dono della bilocazione plurima che nemmeno Padre Pio e Michael Jackson messi insieme possederanno mai.

Balzelli d’Italia: le 100 tasse più assurde che pagano gli italiani

Da un’ indagine di confesercenti e su indicazione di Oscar Giannino alla trasmissione “La versione di Oscar” su Radio24, vi segnaliamo questo bestiario delle più assurde tasse in vigore nel nostro paese.
Per visualizzare il documento clicca sulla foto sottostante

[Governo Berlusconi] Il triste elenco dei danni fatti

Su segnalazione dell’amico Duglia riportiamo questo grandioso elenco delle schifezze fatte da quest’ultimo governo Berlusconi.

Ed ecco a voi l’elenco dei danni causati all’Italia da questo governo, fin dai primi mesi.

In ordine sparso:

1) Norme PRO riciclaggio del danaro Status: APPROVED
2) Sospensione di 100.000 processi, fra cui, casualmente, quello che coinvolge Mills e Berlusconi Status: REVISED
3) Persecuzione delle intercettazioni, e non degli intercettati colpevoli, fra cui, per caso, Berlusconi che chiacchiera con Saccà Status: APPROVED
4) Class action; era troppo bello per i consumatori per andare bene a confindustria, quindi via… Status: APPROVED
5) Sicurezza stradale? No grazie, via i fondi… Status: APPROVED
6) Compri tarocco? 6 anni e seimila euro di multa Status: PENDING
7) Via l’ICI? Non c’è problema, rimettiamo ticket su tutto Status: APPROVED
8) Terroristi? No autori in rete. CENSURA! Status: PENDING
9) Basta soldi per il sud! Anzi no! Si faccia il ponte sullo stretto! Status: BOH?
10) Introduciamo il reato di clandestinità… Status: ANCHE NO
11) ALITALIA… ma la cordata? Solo prestito ponte convertito in capitale? Soldi nostri! Status: APPROVED
12) Chiesa: novanta gradi e libri gratis… Status: PENDING
13) Silviotassa per Rete4: 3.5 miliardi di euro, soldi nostri! Status: PENDING

Continua a leggere

Tutte le norme inique dei vari governi Berlusconi

ECCO LE  38  NORME ‘AD PERSONAM’ FATTE APPROVARE DA BERLUSCONI IN QUESTI ANNI. PER CAPIRE CONTRO CHI DOVREBBERO MOBILITARSI TUTTI GLI ITALIANI.

1. Decreto Biondi 1994. Approvato il 13 luglio 1994 dal governo Berlusconi I, vieta la custodia cautelare in carcere trasformata al massimo in arresti domiciliari per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da quattro società del gruppo Fininvest Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+ e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le tangenti.Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli compresi la signora Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina.Il pool di Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri” inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità.Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con Berlusconi.

2. Legge Tremonti 1994. Il decreto n.357 approvato dal Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.La neonata società Mediaset che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del gruppo in vista della quotazione in Borsa utilizza la legge per risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare “interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero.

Continua a leggere

Quelli che “l’avevano detto”…

Di Marco Travaglio

Foto di tsevis da flickr.comIl primo a sbilanciarsi, il 7 marzo, fu Gianfranco Fini: “Gli Stati Uniti non sono ancora pronti per un presidente nero”. Ma il momento decisivo per le sorti delle elezioni americane fu la discesa in campo di Giuliano Ferrara, stregato da Mc Cain, ma soprattutto da Sarah Palin: “L’abbiamo scoperta noi”, gongolava il Platinette Barbuto, noto esperto in fiaschi, esaltando le virtù profetiche del suo talent scout addetto alle catastrofi, Christian Rocca, già noto per aver annunciato il trionfo in Irak e per aver scoperto i neocon quando negli States non osavano più mettere il naso fuori di casa. Ecco, quello fu il momento della svolta per Obama. Lì fu chiaro a tutti che McCain era spacciato.

Per chi avesse ancora dei dubbi, provvidero a dissiparli gli interventi in extremis di due noti analisti padani, Roberto Castelli (“Mc Cain è una garanzia per la difesa della civiltà cristiana sotto attacco dei musulmani”) e Roberto Cota (“John offre maggiore sicurezza contro l’Islam”), nonché del noto stratega Maurizio Gasparri (“Dovesse vincere Obama, prenderei le distanze della Casa Bianca”). Non che la palma delle previsioni sballate sia un’esclusiva italiana. Ancora il 2 novembre John Zogby, “il guru dei sondaggi”, comunicava che “Mc Cain è in rimonta e può vincere, ormai ha superato Obama, 48 a 47%”. Ma i provincialotti italioti che scambiano le speranze per la realtà e pensano di orientare dall’Italia il voto americano, non ci han fatto mancare proprio nulla. Soprattutto sugli house organ di Berlusconi, che solo un mese fa passeggiava mano nella mano con l’amico Bush, lo sguardo rapito, il cuore palpitante, ripetendogli che “sei stato un grande, presto ti verrà riconosciuto, passerai alla Storia”, mentre persino George lo guardava scettico e persino McCain pregava il presidente più impopolare del secolo di non farsi vedere dalle sue parti. Continua a leggere

Il governo illiberale che dava soldi gratis al fratello venditore di decoder televisivi ora taglia i fondi per la vera libertà: internet

LA BANDA LARGA italiana del futuro è un vicolo oscuro, tutto in salita. L’ultima notizia è una lucina che si accende in lontananza. Una speranza gravata da dubbi e incognite: il sottosegretario allo sviluppo economico Paolo Romani ha annunciato che adesso, per rinnovare e potenziare la rete italiana, i soldi pubblici disponibili sono saliti a un miliardo di euro. Contro gli 800 milioni finora previsti, stanziati con l’ultima Finanziaria.

Per saperne di più, su come saranno utilizzati questi soldi, bisognerà aspettare l’esito degli incontri organizzati, tra vari soggetti del settore, da Francesco Caio (già consulente del Regno Unito per questi temi). Il governo l’ha messo a capo di una task force per risolvere appunto l’impasse in cui è precipitata l’Italia: serve una nuova rete per avviare un nuovo ciclo economico, ma mancano i soldi e persino un accordo tra i soggetti interessati.

Qualche dubbio è però possibile avanzarlo sin d’ora.   Continua a leggere