Grillo, confessione a eletti M5S: “Populismo e demagogia come linea politica ufficiale”

GRILLO E CASALEGGIO SEMPRE PEGGIO.

ORA AMMETTEREBBERO IMPLICITAMENTE LA LINEA POLITICA VOLUTAMENTE POPULISTA E DEMAGOGICA PER PARLARE ALLA PANCIA PEGGIORE DEL PAESE. UNA VERA VERGOGNA PER MILIONI DI ITALIANI CHE CI AVEVANO CREDUTO.

 

Il Fatto Quotidiano pubblica in esclusiva la conversazione tra il leader del Movimento 5 Stelle e i suoi deputati. “Siamo populisti, parliamo alla pancia della gente e non dobbiamo vergognarci. Se andiamo a sinistra siamo rovinati”. E sul Capo dello Stato dice: “Non possiamo dire che il Colle ha tradito la Costituzione. Però diamo una direttiva precisa contro chi non rappresenta più tutti gli italiani”

“Noi parliamo alla pancia della gente. Siamo populisti veri. Non dobbiamo mica vergognarci. Quelli che ci giudicano hanno bisogno di situazioni chiare. Ad esempio prendete l’impeachment di Napolitano. Molti di voi forse non sono d’accordo, lo capisco. Ma è una finzione politica. E basta. Non possiamo dire che ha tradito laCostituzione. Però diamo una direttiva precisa contro una persona che non rappresenta più la totalità degli italiani. Noi siamo la pancia della gente”

FONTE: Grillo, confessione a eletti M5S: ‘Finzione politica l’impeachment di Napolitano’ – Il Fatto Quotidiano.

IL MOVIMENTO 5 STELLE CHE NON MI PIACE

Il volgare attacco alla De Pin, che nel suo discorso al Senato ha detto cose riconosciute e scontate (per tutti tranne che per i tifosi) ed anche condivisibili, fa parte di quelle situazioni che proprio non sopporto più nel M5S, ed è stato difatto l’ultimo  il penultimo di una lunga serie di errori che il MoVimento ha compiuto negli ultimi tempi.

L’acritica posizione dogmatica di seguire solo quello che impone Grillo, è davvero triste e lesiva della dignità personale di coloro i quali difatto si auto-sottopongono a questo diktat, per condizione di inferiorità di posizione, manco fossero in un sistema feudale del medioevo. Grillo li ha eletti e loro ringraziano genuflessi con un servilismo cieco mai visto nemmeno nella peggiore Forza Italia del passato.

La cosa più vergognosa è la negazione della realtà e la continua propaganda fatta sul nulla. La proposta politica è ben poca cosa ed anche quel poco sono riusciti a non quagliarlo per la continua attestazione “contro” a priori su tutto o quasi; posizioni viste in passato solo da formazioni massimaliste come rifondazione comunista e verdi, che sappiamo poi come sono andate a finire.

Altre due cose mi hanno dato un grande fastidio nelle ultime settimane, oltre alla solita demagogia del “tutti a casa” che non vuol dire davvero nulla, la prima è la cancellazione del progetto “portale” promesso da sempre dal duo a capo del M5S e mai davvero voluto, e l’altra è la sua “sostituzione” con quello che c’è già, inadeguato ed obsoleto, a conti fatti un controsenso nei termini più assoluti. In più ieri abbiamo avuto conferma dallo stesso post sul “Sistema Operativo M5S”  (da leggere il tono dei commenti più votati!), che i capibastone eletti in tutt’Italia, hanno accesso alle mailing list degli utenti registrati al portale della propria zona, così che, potendole utilizzare a loro piacimento, possono indirizzare e condizionare primarie ed elezioni (come è stato già fatto).

Si è difatto venuto a creare una vera e propria spaccatura, con pochissimi attivisti eletti di serie A e tutti gli altri in serie D. I primi, hanno in mano i destini anche elettorali dei secondi. Solo i primi hanno il potere di decidere con la comunicazione, a questo punto, e a conti fatti, gli eletti. Complimenti per la geniale mossa, caro Casaleggio.

Inutile dire che, anche quest’ultima contraddizione, ha fatto incazzare e non poco chi nel movimento ragiona con la propria testa e sa cosa significano veramente questi diktat. Le accuse lanciate dagli avversari a Grillo e Casaleggio sono diventate di fatto verità ormai purtroppo incontrovertibili. Il M5S non avrà un suo portale di partecipazione democratica, ma solo un semplice sito di sondaggi, da utilizzare, come fatto finora, al solo uso e consumo del duo delle meraviglie che ha potere assoluto su tutto.

Questa non solo non è democrazia diretta, ne dal basso, ma nemmeno semplice democrazia.

Pasquale Caterisano

webTIME – Povera Italia

Povera Italia

È stata pubblicata mercoledì 5 settembre la nuova classifica della competitività globale del World Economic Forum per il 2012-13, e due dati saltano all’occhio. Il primo è che i Paesi del Nord Europa stracciano quelli del Sud Europa; il secondo è che l’Italia continua a viaggiare su livelli bassissimi, come ormai da molti anni a questa parte. Vediamo più in dettaglio.

Ai primi cinque posti della classifica si situano nell’ordine Svizzera, Singapore, Finlandia, Svezia e Olanda; seguono Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Hong Kong e Giappone. Il Sud Europa: Spagna alla posizione 36, Italia alla 42, Portogallo al 49 e Grecia al 96. Chi vuole capire perché l’euro potrebbe presto essere spaccato in due è servito.

Italia in 42° posizione: prima di noi ci sono paesi come Portorico, Oman, Cile, Estonia e Cile; subito dopo Turchia, Barbados, Lituania e Azerbaijan. Per essere la decantata settima potenza economica mondiale non c’è che dire, siamo in buona compagnia.

Ma il dato generale non dice tutto. Guardiamo ai problemi evidenziati dall’indagine e indicati come ostacoli al mondo del lavoro: al primo posto ci sono le tasse troppo alte; quindi una burocrazia pubblica inefficiente; poi il difficile accesso ai finanziamenti; seguono le regole troppo restrittive sul lavoro, l’inadeguatezza delle infrastrutture, la corruzione, la scarsa capacità innovativa, la criminalità diffusa e l’instabilità politica.

Ci sono altre voci ma direi di fermarci qui. Dobbiamo ancora chiederci perché nessun investitore estero è più disponibile a portare soldi in Italia e perché per finanziare il debito pubblico all’estero dobbiamo pagare sui titoli di Stato 4-5 punti percentuali (spread) più della Germania?

di Enrico Sassoon

ELEZIONI POLITICHE 2013, Le regole per candidarsi al parlamento con il MoVimento 5 stelle beppegrillo.it

 

Alle elezioni politiche nazionali, quando esse siano, Il MoVimento 5 Stelle si presenterà.

Le votazioni per decidere i nomi dei candidati avverranno sul portale del M5S. Chiunque disponga della cittadinanza italiana e sia iscritto regolarmente al M5S (avendo quindi inviato tutti i documenti necessari) potrà votare on line il proprio candidato.

Ogni iscritto al M5S incensurato, non iscritto ad alcun partito, che non ricopra al momento delle elezioni cariche elettive (ad esempio consigliere comunale o regionale) o non abbia esercitato due mandati, anche se interrotti, potrà candidarsi.

Ogni iscritto potrà votare un solo candidato. Di ogni candidato sarà pubblicato il curriculum, gli obiettivi e sarà associato un forum di discussione. Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo e non potrà entrare in un gruppo parlamentare formato da altri partiti.

Ogni eletto percepirà un massimo di 3.000 euro di stipendio, il resto dovrà versarlo al Tesoro, e rinunciare a ogni benefit parlamentare, iniziando dal vitalizio pensionistico. Dovrà firmare l’accettazione a queste condizioni nero su bianco, prima delle elezioni. I possibili eletti del M5S formeranno un Non-gruppo-parlamentare in cui ognuno conterà uno. Ci sarà un Non-portavoce, perché gli eletti si alterneranno nel ruolo. 

Ogni eletto si impegnerà a interagire quotidianamente attraverso la Rete per informare i cittadini e interagire con gli iscritti al M5S. La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza.

Il M5S vuole che i cittadini si facciano Stato, non che si sostituiscano ai partiti con un altro partito.

via: Blog di Beppe Grillo – Comunicato politico numero quarantacinque.

Lavoro dei giovani: e’ emergenza nazionale

La disoccupazione in Italia è di poco superiore all’8%, dunque non tra le più elevate in Europa (la Francia è quasi al 10%) e sostanzialmente nella media. Dove inveceandiamo molto ma molto male è nella disoccupazione giovanile, ossia i cittadini di età compresa fra i 15 e i 24 anni. Qui la disoccupazione è pari al 29% circa. Ma anche questo dato è parziale, perché se si tiene conto del tasso di inattività totale, che considera non solo le leve di lavoro ufficiali ma anche quelle non ufficiali,  la realtà è molto più grave.

Vi sono poi forti differenze tra maschi e femmine: la disoccupazione giovanile tra i primi è pari al 27,7%, mentre tra le seconde tocca il 32,5%. E se si guarda la realtà geografica, si vede che al Sud ben il 46% delle ragazze è senza lavoro, contro il 37% dei maschi (al Nord le cifre sono rispettivamente pari al 19,5 e al 25,4%).

La situazione è fortemente peggiorata negli ultimi annied è ormai da considerare un’emergenza nazionale. Anzi, internazionale. La disoccupazione giovanile è infatti una realtà che travalica in confini italiani: in Spagnaè di quasi il 40%, in Grecia di oltre il 32% e la media europea è del 21%. Questo significa non solo che l’Italia sta peggio e che non stiamo curando il problema, ma che sta cambiando il modello di sviluppo e di welfare che ha dominato i Paesi avanzati per alcuni decenni, e sono igiovani a farne le speseContinua a leggere