“I grullini” “decorticati cerebrali”

 

Le aggettivazioni da cui al titolo di questo post, sono dei legittimi proprietari e non mie.

Si tratta di due famosi ex tifosi del MoVimento 5 Stelle, che così come tanti altri, stanno prendendo le distanze dall’allegra brigata grillina in parlamento, che ha deluso milioni di elettori ed attivisti.

Il primo è il famoso giornalista conservatore cattolico (per sua stessa ammissione) vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, il celebre Marco Travaglio.

L’altro è un giornalista di fantaeconomia, il complottista Paolo Barnard, le cui teorie sono tuttora così tanto care a centinaia di migliaia di grullini.

 

Marco Travaglio cita Luciana Sbarbati a “Servizio Pubblico”

Oggi abuso anch’io dell’espressione latina “Sic transit gloria mundi” come in molti ironicamente stanno facendo in questi giorni in riferimento a Berlusconi.

Lo faccio in relazione alla citazione di ieri sera alla fine della della trasmissione Servizio Pubblico di Michele Santoro, quando il giornalista Marco Travaglio ha citato come esempio limite della degenerazione della politica del salto della quaglia proprio la senatrice repubblicana Luciana Sbarbati, nel quale movimento ebbi anch’io un tempo a militare.

Travaglio citava un comunicato della stessa Sbarbati che precisava, dove stava ora, dove era stata eletta e da dove era passata.

In sostanza forse Travaglio e la Sbarbati hanno riassunto un mio articolo di molti mesi fa dove facevo notare l’assurdo girovagare della senatrice marchigiana.

Ve lo ripropongo, così ognuno si può rinfrescare la memoria.

Vi presentiamo una chicca assoluta, una notizia che solo noi diamo, ma per gustarvela bene dovete leggerla fino in fondo.
Vogliamo farvi conoscere le incredibili performance presenzialiste di una politica nostrana, nello specifico la Senatrice repubblicana Luciana Sbarbati e come vedrete l’aggettivo “repubblicana” è solo uno di quelli che gli si può e deve attribuire.
Ex PRI, da pochi giorni di nuovo PRI con in mezzo:
2001, la scissione dal Partito Repubblicano Italiano (per la scelta dello stesso di andare con Berlusconi) fondando l’MRE (Movimento dei Repubblicani Europei)
2004, europarlamentare eletta nei Democratici di Sinistra per meriti sul campo essendo stata fondatrice de L’Ulivo
2006 combatte insultando la minoranza interna del suo movimento (fra i quali l’estensore di questo articolo) che le dicevano che forse era meglio non andare con ex Dc ed ex PCI.
2007, incurante di tutto, è nei 40 fondatori del Partito Democratico.
2008, viene eletta col PD al Senato della Repubblica.
2009, litiga col PD, non ammette di aver sbagliato nel 2006/7/8 e si avvicina al centro annusando che aria tira.
2010, esce dal PD che aveva fondato e da laica anticlericale se ne va nel gruppo misto con Cuffaro, Andreotti e Cossiga (in pace requiescat) che la invitano a messa e le regalano delle ostie sconsacrate.
2011, pur rimanendo segretaria del MRE e nel Gruppo con “Io Sud” e “Sudtirolen Volkspartei”, partecipa regolarmente al tavolo del Terzo Polo con Fini e Rutelli (col quale litigava nel PD). Non contenta di questa bulimia partecipativa, ritorna nel PRI che aveva lasciato nel 2001 (il quale non si è mosso di un millimetro dalle sue posizioni di allora) entrando a far parte della direzionale nazionale del partito alleato con Berlusconi.
Ricapitolando, la Sen. Sbarbati è ora contemporaneamente con UDC, Io sud e Sudtirolen Volkspartei, membro del Terzo Polo, eletta nel Partito Democratico ed alleata di Berlusconi con il PRI, ma anche segrataria del MRE fondatore di Ulivo e PD.
Non contenta dunque, è pure ritornata nel partito che aveva lasciato 10 anni fa per divergenza politiche che non si sono mai appianate. La nostra wonder woman, non si è comunque mai dimessa dalla testa dell’ MRE, pur avendo cannato completamente tutte le scelte politiche fatte. Dall’ MRE (divenuto nel frattempo un jazz club per pochi intimi) si sono però dimessi i tre quarti dei suoi iscritti riconoscendole difatto una leadership da amministratore di condominio.
Riteniamo che al mondo non esistono esseri umani dediti allo sport del “salto della qualglia” che possano minimamente impensierire i record de la Nostra Signora da Chiaravalle. Ce l’abbiamo solo noi e ce la teniamo.
Un dono della bilocazione plurima che nemmeno Padre Pio e Michael Jackson messi insieme possederanno mai.

VIA: https://pasquale1.wordpress.com/2011/03/03/la-sen-sbarbati-campionessa-mondiale-indisturbata-di-salto-della-quaglia-quadruplo-carpiato-ad-una-mano-con-triplo-avvitamento/

Quelli che “l’avevano detto”…

Di Marco Travaglio

Foto di tsevis da flickr.comIl primo a sbilanciarsi, il 7 marzo, fu Gianfranco Fini: “Gli Stati Uniti non sono ancora pronti per un presidente nero”. Ma il momento decisivo per le sorti delle elezioni americane fu la discesa in campo di Giuliano Ferrara, stregato da Mc Cain, ma soprattutto da Sarah Palin: “L’abbiamo scoperta noi”, gongolava il Platinette Barbuto, noto esperto in fiaschi, esaltando le virtù profetiche del suo talent scout addetto alle catastrofi, Christian Rocca, già noto per aver annunciato il trionfo in Irak e per aver scoperto i neocon quando negli States non osavano più mettere il naso fuori di casa. Ecco, quello fu il momento della svolta per Obama. Lì fu chiaro a tutti che McCain era spacciato.

Per chi avesse ancora dei dubbi, provvidero a dissiparli gli interventi in extremis di due noti analisti padani, Roberto Castelli (“Mc Cain è una garanzia per la difesa della civiltà cristiana sotto attacco dei musulmani”) e Roberto Cota (“John offre maggiore sicurezza contro l’Islam”), nonché del noto stratega Maurizio Gasparri (“Dovesse vincere Obama, prenderei le distanze della Casa Bianca”). Non che la palma delle previsioni sballate sia un’esclusiva italiana. Ancora il 2 novembre John Zogby, “il guru dei sondaggi”, comunicava che “Mc Cain è in rimonta e può vincere, ormai ha superato Obama, 48 a 47%”. Ma i provincialotti italioti che scambiano le speranze per la realtà e pensano di orientare dall’Italia il voto americano, non ci han fatto mancare proprio nulla. Soprattutto sugli house organ di Berlusconi, che solo un mese fa passeggiava mano nella mano con l’amico Bush, lo sguardo rapito, il cuore palpitante, ripetendogli che “sei stato un grande, presto ti verrà riconosciuto, passerai alla Storia”, mentre persino George lo guardava scettico e persino McCain pregava il presidente più impopolare del secolo di non farsi vedere dalle sue parti. Continua a leggere

Habemus Palinsestus

Vignetta di NatangeloOra d’aria di Marco Travaglio
l’Unità, 6 settembre 2008

Due notizie, una buona e una cattiva. La buona: ancora pochi giorni e il Pd avrà 3 televisioni (la dalemiana “Red” e la veltroniana “Youdem”, oltre a Rai3). Che non sono ancora le 5 di Berlusconi, ma sono già qualcosa. La cattiva: i palinsesti di entrambe sono stati trafugati a fine luglio dai ladri nella villa affittata da Veltroni a Sabaudia. Poi i topi d’appartamento han tentato di piazzarli a tutti i ricettatori del giro, senza trovarne uno solo interessato all’articolo. Così li han gettati in un cassonetto dove noi, sfidando l’ordinanza Alemanno, li abbiamo recuperati per offrirli ai lettori dell’Unità in esclusiva mondiale.

La veltroniana “Youdem” (acronimo di Yes Obama United in Dialog e Mutism) ha come logo la figurina Panini di Pizzaballa e si propone di educare il popolo della sinistra al dialogo con Berlusconi. I programmi si aprono con “Saranno fumosi”, a cura di Bettini, Realacci e Cerami. Schivo come sempre, Veltroni andrà in onda in prima serata, ma solo il sabato e la domenica, dagli studi di Sabaudia, col varietà bilingue “Yes Week End”. Ma pare abbia già in serbo, per le elezioni europee, un grande exploit all’americana: “Loft”, la risposta italiana a “Lost”. Grande attesa per gli appuntamenti con la tv verità: “RiforMissing”, variante riformista di “Chi l’ha visto?”, organizzerà le ricerche dei neoeletti del Pd provenienti dalla “società civile” e misteriosamente inabissatisi in Parlamento: si parte con Calearo, Daniela Cardinale e il generale Del Vecchio, per proseguire coi due terzi del governo-ombra. La Madia, miracolosamente recuperata in pieno oceano da Piero e Alberto Angela in perlustrazione, racconterà la sua drammatica esperienza nella serie “La fossa delle Marianne”. Colaninno jr., a lungo dimenticato in un ripostiglio del Loft, verrà rispolverato e riattato per una nuova edizione di Don Matteo, che indaga sulla cordata Alitalia capitanata dal padre Roberto. A notte fonda, per “Fuori Orario – Cose mai viste”, vecchi spezzoni di Veltroni che esalta l’Ulivo, denuncia il conflitto d’interessi e cita la questione morale. Continua a leggere