DALLA FESTA DELLA RINASCITA DEL SOLE AL NATALE CRISTIANO

Il Cristianesimo è riuscito a trasferire a sé tali pratiche religiose, modificando la “nascita del sole” con la “nascita di Cristo”, e la “luce solare” con la “luce divina del Figlio di Dio”. Il sincretismo si compì lentamente, finché la notte tra il 24 e il 25 dicembre, cioè la “nox postsolstiziale” che coincideva con l’occasione in cui ormai da secoli si festeggiava una luminosa genesi astrale, divenne anche la notte della nascita di Cristo. Insomma tra il IV° e il V° secolo la Chiesa romana, preoccupata dalla straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto dal mithraismo, che con la sua morale e spiritualità, non dissimile dal cristianesimo, poteva frenare se non arrestare la diffusione del vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Natale del Sole (Sole Invictus) il Natale del Cristo, come vero Sole.

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Chi era veramente Wojtyla? ecco la lista dei fatti occultati che nessuno vi dirà mai.

CHI ERA GIOVANNI PAOLO “POLACCO” IIpinochet e woytila.4

Al di là della tanta propaganda istituzionale operata da tv e giornali, quanti sanno chi era in realtà tale papa Giovanni Paolo II?

La gente che crede di amarlo è perché non conosce la verità.

Karol Wojtyła, in arte Giovanni Paolo II (Wadowice, Cracovia 1920 – Città del Vaticano 2005), papa (1978-2005),
appena divenuto papa nel 1978 diede la prelatura personale alla congrega occulta dell’Opus Dei, ufficialmente una prelatura personale, in pratica un’autonomia giuridica dentro la Chiesa, la stessa considerata pericolosa dalla chiesa stessa. L’Opus Dei, anche detta Octopus Dei, “la piovra di Dio”, in riferimento alla struttura mafiosa dell’istituzione quanto mai segreta, detiene il controllo di circa una cospicua catena di banche ed un’infinità di aziende nel mondo. La stessa Opus Dei che tutt’oggi aliena i beni materiali dei nuovi adepti e, come è stato ampiamente dimostrato in seguito a testimonianze dirette dei fuoriusciti, li depersonalizza fino a renderli psicolabili, spesso causandone il suicidio; la stessa Opus Dei che al pari della mafia si è resa responsabile di misteriosi suicidi-omicidi noti e meno noti. Vogliamo credere che il papa non sia mai stato a conoscenza dell’identità sociale e politica dell’Opus Dei da lui stesso autorizzata, da lui stesso sostenuto per ben 27 anni?

Il fondatore dell’Opus Dei, José María Escrivá de Balaguer (Barbastro 1902 – Roma 1975), fu amico e consigliere del dittatore fascista – stragista Francisco Franco. José María Escrivá de Balaguer, fascista, amico e consigliere del dittatore fascista – stragista Francisco Franco fu proclamato beato nel 1992, e canonizzato nell’ottobre del 2002 da Giovanni Paolo II.

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Le ultime dieci menzogne di Berlusconi

Dalla questura al sesso con Ruby, le dieci menzogne di Berlusconi. Ecco le prove che smentiscono l’autodifesa del Cavaliere sullo scandalo che lo ha investito.

Si contano dieci menzogne nell’intervento televisivo di Silvio Berlusconi. Qui di seguito dimostriamo come le parole del premier siano variazioni falsarie. Costruiscono per l’opinione pubblica una fiction che appare in gran parte fasulla anche alla luce di quel che è già emerso dai documenti dellinchiesta di Milano. Le bugie nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio devono negare come e perché sia riuscito ad esfiltrare dalla questura, sottraendola alla tutela dello Stato, una minorenne accusata di furto. Una minorenne con la quale il capo del governo ha intrattenuto, per lo meno per tre mesi, una relazione molto intensa, al punto che ci sono tra i due 67 contatti telefonici in 77 giorni. Impossibilitato a raccontare la verità su quella relazione, il premier è costretto a mentire ancora: parla di persecuzione giudiziaria; inventa una violazione della sua privacy; accusa la polizia di aver maltrattato le sue amiche: è unautodifesa che non accetta di essere verificata. “Non mi devo vergognare”, dice Berlusconi. Le sue dieci bugie lo dovrebbero convincere non solo a vergognarsi, ma anche ad assumersi la responsabilità di fare chiarezza davanti ai giudici e dinanzi al Paese. Ecco dunque le dieci bugie che, se necessario, integreremo nel corso del tempo.

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[Governo Berlusconi] Il triste elenco dei danni fatti

Su segnalazione dell’amico Duglia riportiamo questo grandioso elenco delle schifezze fatte da quest’ultimo governo Berlusconi.

Ed ecco a voi l’elenco dei danni causati all’Italia da questo governo, fin dai primi mesi.

In ordine sparso:

1) Norme PRO riciclaggio del danaro Status: APPROVED
2) Sospensione di 100.000 processi, fra cui, casualmente, quello che coinvolge Mills e Berlusconi Status: REVISED
3) Persecuzione delle intercettazioni, e non degli intercettati colpevoli, fra cui, per caso, Berlusconi che chiacchiera con Saccà Status: APPROVED
4) Class action; era troppo bello per i consumatori per andare bene a confindustria, quindi via… Status: APPROVED
5) Sicurezza stradale? No grazie, via i fondi… Status: APPROVED
6) Compri tarocco? 6 anni e seimila euro di multa Status: PENDING
7) Via l’ICI? Non c’è problema, rimettiamo ticket su tutto Status: APPROVED
8) Terroristi? No autori in rete. CENSURA! Status: PENDING
9) Basta soldi per il sud! Anzi no! Si faccia il ponte sullo stretto! Status: BOH?
10) Introduciamo il reato di clandestinità… Status: ANCHE NO
11) ALITALIA… ma la cordata? Solo prestito ponte convertito in capitale? Soldi nostri! Status: APPROVED
12) Chiesa: novanta gradi e libri gratis… Status: PENDING
13) Silviotassa per Rete4: 3.5 miliardi di euro, soldi nostri! Status: PENDING

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Tutte le norme inique dei vari governi Berlusconi

ECCO LE  38  NORME ‘AD PERSONAM’ FATTE APPROVARE DA BERLUSCONI IN QUESTI ANNI. PER CAPIRE CONTRO CHI DOVREBBERO MOBILITARSI TUTTI GLI ITALIANI.

1. Decreto Biondi 1994. Approvato il 13 luglio 1994 dal governo Berlusconi I, vieta la custodia cautelare in carcere trasformata al massimo in arresti domiciliari per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da quattro società del gruppo Fininvest Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+ e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le tangenti.Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli compresi la signora Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina.Il pool di Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri” inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità.Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con Berlusconi.

2. Legge Tremonti 1994. Il decreto n.357 approvato dal Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.La neonata società Mediaset che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del gruppo in vista della quotazione in Borsa utilizza la legge per risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare “interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero.

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L'”utilizzatore finale” dello scudo fiscale (“non faremo mai più condoni”)

Era prevedibile. Il “turbo Fleres” ha messo le ali allo scudo fiscale. È bastato l’emendamento dell’apposito “peone” di turno (ora tocca all’eroico Salvo Fleres, come due legislature fa toccò agli ineffabili Carrara e Cirielli, Cirami e Pittelli, Anedda e Nitto Palma) e l’ennesima “legge vergogna” è già un successo.

L’estensione dei benefici del rientro dei capitali dall’estero al falso in bilancio e ad altri reati di natura tributaria ha fatto letteralmente esplodere, in pochissimi giorni, le richieste di consulenza a banche e società fiduciarie. Tutti si affrettano alla grande abbuffata. A questo punto, gli obiettivi fissati dal Tesoro diventano possibili. Un flusso di ritorno pari a 100 miliardi di euro. Un gettito per l’erario pari a circa 5 miliardi di euro. Un bel gruzzolo per gli intermediari finanziari, in termini di spese e di commissioni. Un “tesoretto” insperato per imprenditori e professionisti, riciclatori ed evasori. Alla faccia degli italiani onesti, si consuma un altro colpo di spugna. “Amnistia mascherata”, l’hanno definita alcuni magistrati. Si sbagliano. Qui di mascherato non c’è proprio niente.

In un Paese già poco incline al rispetto dell’etica pubblica e della morale privata, il centrodestra diffonde scientificamente la cultura dell’impunità. E se ne rende conto, tanto è vero che mentre apre le braccia a migliaia di esportatori di capitali, fa la faccia feroce con un manipolo di “vip” che non hanno saldato fino in fondo i loro conti col Fisco. Pura propaganda.

Quello che conta è il segnale politico: con lo Stato, in Italia, puoi sempre scendere a patti. Anche se non hai mai fatto il tuo dovere. Paghi l’obolo, e amici come prima. Non subirai più accertamenti. E così via, fino al prossimo condono tombale. Ma ora la domanda è un’altra. Chi beneficerà dello scudo? Berlusconi e la sua famiglia accederanno alla preziosa e generosa “copertura”? Sarebbe un altro, formidabile caso di conflitto di interessi. Come accadde già ai tempi del precedente condono varato dall’allora Cdl nella legislatura 2001-2006: il Cavaliere, alla conferenza stampa di fine anno 2002, giurò che Mediaset non avrebbe mai usato la sanatoria appena varata. Poi si scoprì l’esatto contrario: l’azienda beneficiò del condono sia nel 2003 che nel 2004. E se anche oggi si scoprisse che il premier (oltre che di qualche ben nota prestazione sessuale) è anche “utilizzatore finale” dello scudo fiscale? Purtroppo non lo scopriremo mai. Il “turbo Fleres”, ovviamente, garantisce l’anonimato.

Massimo Giannini Repubblica.it

Finita la luna di miele fra “gli’itagliani” e bellachioma

Da un sondaggio del Corriere della Sera si evince la fine del matrimonio idilliaco fra gli italioti e questo ennesimo pessimo governo “ad personam” .

La parola direttamente agli italiani, il risultato è secco: quasi tutti bocciati sonoramente. Altro che i fantomatici sondaggi del premier.

La solita fuffa dunque, a cui gli italianini credono ormai da 15 anni nonostante i fallimenti passati e recenti di questo infimo personaggio cainano ad personam.

Leggi il sondaggio e vota anche tu!

NOI VIGILIAMO: il sindacato di destra contro il governo pinocchio

Polizia, la protesta dell’Ugl
«Il 61% degli agenti vive con 1.200 euro»

Il sindacato: «Stipendi inferiori al 50% rispetto ai colleghi francesi». Accuse al governo

ROMA – Le forze di polizia sono costrette a sopravvivere con stipendi da fame. Il 61% dei dipendenti che si occupano della sicurezza dello Stato percepisce meno di 1.200 euro al mese. Il dato emerge dal Rapporto sulle condizioni socio-economiche delle forze di polizia, elaborato dal Coordinamento per le politiche per la sicurezza dell’Ugl. Novemila gli intervistati (il 92% proviene dal centro-sud) tra Polizia di stato, Corpo forestale, Polizia penitenziaria e corpo dei Vigili del fuoco.

DISASTRO ECONOMICO – Gli agenti, come del resto tanti altri lavoratori penalizzati dalla crisi economica in atto, sono costretti a ricorrere in modo eccessivo al credito al consumo. L’81% di loro ha impegnato parte dello stipendio per comprare beni e servizi a rate. «E il 51% è stato costretto ad avviare procedure per il consolidamento del debito», denuncia l’Ugl fotografando nel rapporto il «disastro economico» che vive la sicurezza.

ALLARME – «In questa situazione è in pericolo anche l’integrità morale dei nostri lavoratori, a cui è vietato fare un secondo lavoro», sottolinea Renata Polverini, segretario dell’Ugl. L’82% degli intervistati non è soddisfatto del proprio stipendio «inferiore del 50% rispetto a quello percepito da un agente francese». E i problemi non finiscono qui: gli agenti sono spesso costretti a vivere in caserma o con i colleghi, lontani dalle famiglie. In caso di trasferimenti, infatti, lo stipendio è troppo basso per affittare una casa grande abbastanza per ospitare tutti. Il 64% non è proprietario dell’abitazione in cui vive, il 93% ha acceso un mutuo e per il 91% questo divora oltre la metà dello stipendio.

FAMIGLIE IN CRISI – I problemi economici spaccano le famiglie. L’82% dichiara che il lavoro, con i suoi ritmi e l’impossibilità di condurre una vita sociale, è la causa principale dei problemi di relazione mentre l’81% ammette che, in una situazione diversa, farebbe più figli.

DELUSI DAL GOVERNO – «Abbiamo creduto in un programma elettorale, ma i provvedimenti finora intrapresi dimostrano che gli investimenti in questo campo non sono quelli preventivati, come la mancata defiscalizzazione degli straordinari – attacca Polverini -. E lo Stato propone tagli nel momento sbagliato. La sicurezza è scarsa, soprattutto nelle grandi città e nelle aree del nord del Paese, a causa dei flussi migratori non controllati». Continua a leggere