La casta dei parlamentari, tutta unita contro i propri collaboratori.

E’ EVIDENTE L’INTENTO BIPARTISAN DI NON REGOLAMENTARE I RAPPORTI CON I “PORTABORSE” PER POTERLI MANTENERE “IN NERO”. PSEUDO LEGISLATORI CHE AVALLANO L’ILLEGALITA’.

(ANSA) La legge bipartisan a cui sta lavorando la commissione Lavoro, sulla base di due disegni di legge a firma Pd e Pdl, prevede che il collaboratore sia scelto dal parlamentare sulla base di un rapporto di fiducia, ma che sia poi retribuito direttamente dalla Camera o dal Senato.

E’ il cosiddetto modello del Parlamento europeo. Camera e Senato quindi non darebbero piu’ i soldi a ciascu parlamentare; fino ad oggi, infatti, molti senatori e deputati hanno pagato in nero il proprio collaboratore o anche non ne hanno assunto alcuno pur ricevendo i soldi dalla Camera di appartenenza.
Il colpo di scena e’ avvenuto quando il presidente di una delle due associazioni che rappresentano i “portaborse”, la An.co.parl, ha detto di ”non ritenere che la via legislativa possa rappresentare la soluzione del problema”. La legge infatti deve poi essere recepita dal Regolamento interno di Camera e Senato; allora tanto vale modificare direttamente questi Regolamenti, cosa che si puo’ fare in poco tempo. Per esempio il Parlamento europeo lo ha fatto in un mese.
Balzo sulla sedia dei deputati della commissione Lavoro, che hanno quindi domandato all’altra associazione, Co.co.parl se fossero d’accordo. Emiliano Boschetti, parlando a nome di questa, ha chiarito che di non essere d’accordo col suo collega e di ritenere utile la legge. Per lo meno per ragioni di opportunita’, perche’ ‘costringerebbe’ l’Ufficio di presidenza di Senato e Camera a modificare i Regolamenti, cosa che invece non hanno fatto in questi oltre quattro anni di legislatura.
La commissione Lavoro, nei prossimi giorni formera’ un comitato ristretto per redigere un testo unificato dai due disegni di legge. Dopo di che il testo tornera’ alla commissione in seduta plenaria per la discussione dei singoli articoli. Il 24 settembre poi la parola passera’ all’Aula.

PERCHE’ FARE UNA NUOVA LEGGE CHE NON POTRA’ MAI ESSERE APPROVATA, QUANDO BASTA APPLICARE UN REGOLAMENTO INTERNO, COME GIA’ AVVIENE IN ALTRI PARLAMENTI SU CONSUETUDINI DI LEGGE DEL PARLAMENTO EUROPEO??

IL TENTATIVO DI AFFOSSARE ENTRAMBE LE INIZIATIVE COME GIA’ FATTO CON LA PROPOSTA “PARLAMENTO PULITO” DEL MOVIMENTO 5 STELLE, E’ DEL TUTTO EVIDENTE.

L’INTERESSE DEI PARLAMENTARI E’ COMUNQUE QUELLO DI TENERE QUESTI RAGAZZI IN UN RAPPORTO DI LAVORO ATIPICO E DI POTERLI RICATTARE E SOTTOPAGARE A PIACIMENTO.

ENNESIMO ESEMPIO DI ILLEGALITA’ DEI PARLAMENTARI ITALIANI.

Audizione XI Commissione Ancoparl_

Ancora privilegi per la casta

Le cifre Gli incarichi extra-giudiziari: dalle liti delle imprese ai compensi per l’insegnamento

E il giudice incassò 800 euro l’ora
Il grande affare degli arbitrati

Super incarico anche al vice segretario generale di Palazzo Chigi

 

Per i giudici amministrativi decisi ad arrotondare gli stipendi con lavori extra, a dispetto di tante polemiche e promesse di moralizzazione, si aprono infatti orizzonti luminosi. Cosa siano questi incarichi extra-giudiziari, da anni aboliti per i magistrati ordinari salvo rare eccezioni, lo lasciamo dire a una voce al di sopra di ogni sospetto e non ostile al governo Berlusconi: Franco Frattini. Il quale un tempo bollava la vergogna degli arbitrati con cui si arricchivano troppi magistrati come «indecorosa» e tuonava contro i suoi stessi colleghi consiglieri di Stato che accumulavano guadagni extra e voleva «l’incompatibilità totale fra lavoro istituzionale dei giudici e altri incarichi».   Continua a leggere