Beppe Grillo, V3DAY “OLTRE” – Oltre la demagogia, il nulla.

Oltre? oltre alle solite sparate demagogiche non c’è stato nulla.

All’evento grillino chiamato “Vaffanculo Day 3 – OLTRE che si è tenuto a Genova il primo di dicembre 2013, non c’è stata nessuna proposta seria, nessuna soluzione, nessuna azione, niente di niente. Solita storia, “fuori dall’euro, no mes, no fiscal compact” ecc. , roba per complottisti e populisti di ogni ordine e grado.

Urla ed improperi, buoni a far sfogare la frustrazione dei cosidetti attivisti; i 40 mila accorsi a prendere freddo per ascoltare un demagogo. La politica è altro e il grosso degli elettori se n’è accorto da parecchio.

Non mi aspettavo nulla di nuovo e difatti non sono andato a Genova, ma un passaggio mi ha fatto particolarmente incazzare, quando Grillo si è annesso per ben due volte il papa come “grillino” ed ha ribadito la natura ecumenica del M5S, attaccando tutto il resto.

Ecco, da Laico, questo mi ha deluso totalmente. Mi sono battuto nel MoVimento 5 stelle, un movimento post-ideologico, per una via laica alla politica, ho raccolto quasi duemila adesioni da solo, per una proposta di legge tendente a sollevare il problema della spesa inutile rappresentata dal concordato stato-chiesa a nome “patti lateranensi” (costo 9 miliardi di euro l’anno) ed è stata totalmente ignorata, in barba alla “proposte dal basso” ed a tutte quelle altre parole vuote di significato con le quali Grillo e Casaleggio imbrogliano gli attivisti. Si fa solo quello che decidono loro due, tutto il resto è falso. Altro che programma condiviso e piattaforma di decisione comune.

Ho spesso criticato, qui sul mio blog, alcune decisioni prese arbitrariamente senza ascoltare la base del M5S, non ho mai avuto problemi a dire la mia, al contrario della massa di yes man che circonda il duo a capo dei 5 stelle, ma stavolta la misura ha superato il segno. Transeat (si fa per dire!)  la politica scellerata, il congelamento di 9 milioni di voti, gli insulti agli elettori, le imposizioni cadute dall’alto, le strizzate d’occhio a lega e casapound, le espulsioni, le smentite, le cadute di stile dei parlamentari, la presa in giro del portale di condivisione libero ed aperto, il complottismo e la cialtroneria diffusa, ecc. ma ora è davvero troppo.

Il papa no! decisamente.

Non mi ritrovo più nelle cose che dice Grillo che ha perso completamente la bussola della lucidità per inseguire il totem utopistico del 51% e del governo monocolore. Non mi appartiene questo modo di vedere le cose ed imporre il proprio pensiero totalizzante sugli altri, ancor meno mi appartiene il concetto di un uomo solo al comando. Caligola fece senatore il suo cavallo, Berlusconi ha reso parlamentari nani e ballerine. Grillo, cialtroni e mediocri di ogni genere, in barba alla meritocrazia ed a solo suo uso e consumo, così da poterli telecomandare a piacimento.

Ho sopportato fin troppo. Esco da questa banda di adulatori del vuoto pneumatico. Addio MoVimento 5 Stelle.

Sei anni buttati al vento. Andiamo Avanti!

IL MOVIMENTO 5 STELLE CHE NON MI PIACE

Il volgare attacco alla De Pin, che nel suo discorso al Senato ha detto cose riconosciute e scontate (per tutti tranne che per i tifosi) ed anche condivisibili, fa parte di quelle situazioni che proprio non sopporto più nel M5S, ed è stato difatto l’ultimo  il penultimo di una lunga serie di errori che il MoVimento ha compiuto negli ultimi tempi.

L’acritica posizione dogmatica di seguire solo quello che impone Grillo, è davvero triste e lesiva della dignità personale di coloro i quali difatto si auto-sottopongono a questo diktat, per condizione di inferiorità di posizione, manco fossero in un sistema feudale del medioevo. Grillo li ha eletti e loro ringraziano genuflessi con un servilismo cieco mai visto nemmeno nella peggiore Forza Italia del passato.

La cosa più vergognosa è la negazione della realtà e la continua propaganda fatta sul nulla. La proposta politica è ben poca cosa ed anche quel poco sono riusciti a non quagliarlo per la continua attestazione “contro” a priori su tutto o quasi; posizioni viste in passato solo da formazioni massimaliste come rifondazione comunista e verdi, che sappiamo poi come sono andate a finire.

Altre due cose mi hanno dato un grande fastidio nelle ultime settimane, oltre alla solita demagogia del “tutti a casa” che non vuol dire davvero nulla, la prima è la cancellazione del progetto “portale” promesso da sempre dal duo a capo del M5S e mai davvero voluto, e l’altra è la sua “sostituzione” con quello che c’è già, inadeguato ed obsoleto, a conti fatti un controsenso nei termini più assoluti. In più ieri abbiamo avuto conferma dallo stesso post sul “Sistema Operativo M5S”  (da leggere il tono dei commenti più votati!), che i capibastone eletti in tutt’Italia, hanno accesso alle mailing list degli utenti registrati al portale della propria zona, così che, potendole utilizzare a loro piacimento, possono indirizzare e condizionare primarie ed elezioni (come è stato già fatto).

Si è difatto venuto a creare una vera e propria spaccatura, con pochissimi attivisti eletti di serie A e tutti gli altri in serie D. I primi, hanno in mano i destini anche elettorali dei secondi. Solo i primi hanno il potere di decidere con la comunicazione, a questo punto, e a conti fatti, gli eletti. Complimenti per la geniale mossa, caro Casaleggio.

Inutile dire che, anche quest’ultima contraddizione, ha fatto incazzare e non poco chi nel movimento ragiona con la propria testa e sa cosa significano veramente questi diktat. Le accuse lanciate dagli avversari a Grillo e Casaleggio sono diventate di fatto verità ormai purtroppo incontrovertibili. Il M5S non avrà un suo portale di partecipazione democratica, ma solo un semplice sito di sondaggi, da utilizzare, come fatto finora, al solo uso e consumo del duo delle meraviglie che ha potere assoluto su tutto.

Questa non solo non è democrazia diretta, ne dal basso, ma nemmeno semplice democrazia.

Pasquale Caterisano

“I grullini” “decorticati cerebrali”

 

Le aggettivazioni da cui al titolo di questo post, sono dei legittimi proprietari e non mie.

Si tratta di due famosi ex tifosi del MoVimento 5 Stelle, che così come tanti altri, stanno prendendo le distanze dall’allegra brigata grillina in parlamento, che ha deluso milioni di elettori ed attivisti.

Il primo è il famoso giornalista conservatore cattolico (per sua stessa ammissione) vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, il celebre Marco Travaglio.

L’altro è un giornalista di fantaeconomia, il complottista Paolo Barnard, le cui teorie sono tuttora così tanto care a centinaia di migliaia di grullini.

 

L’impatto del “Decreto Fare” del governo Letta, sul MoVimento 5 Stelle

Il governo ha approvato il “Decreto Fare”, 80 provvedimenti urgenti per tentare di dare un piccolo impulso al paese.

Diverse di queste istanze erano contenute anche nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Come ho scritto in un mio articolo ormai tre mesi fa, questi, non precisamente dei dilettanti, avrebbero comunque portato avanti qualche piccola riforma urlata da Grillo, per accontentare l’ opinione pubblica gettare fumo negli occhi all’elettorato e per mettere a tacere definitivamente i grillini, disinnescando completamente la carica innovatrice portata dal Movimento 5 Stelle, che apparirà a questo punto sempre piū come gruppo di sola e semplice protesta. Una nuova Italia dei Valori per intenderci.

Il rischio era evidente e solo chi non capisce di politica pensava ad altro in questo senso. Ribadisco l’errore di non aver costretto il PD a delle vere riforme epocali condivise tramite un accordo per punti con tempi certi, scritto e pubblico. Ci avevano teso la mano e si poteva benissimo perlomeno tentare di trattare visto che ci hanno inseguito per un mese e in cambio hanno ricevuto solo insulti e facile demagogia.

Il Movimento 5 Stelle ormai facilmente disinnescato prima di tutto da se stesso, da Grillo e Casaleggio e poi dagli squali della politica che ovviamente fanno il loro interesse. Non è passata e non passerà mai nessuna istanza in Parlamento portata avanti dai gruppi pentastellati. I parlamentari grillini potranno ora tranquillamente dedicarsi in toto a complottismi vari e scontrini di ogni genere.

Chi pensava, (Grillo compreso) che l’inciucio fra Pd e Pdl, avrebbe portato il Movimento, in nuove elezioni, al 51 per cento, è semplicemente un ingenuo per non dire altro. Di sicuro uno poco avvezzo ai temi della strategia politica dei massimi sistemi.

La casta rinasce dalle ceneri di se stessa come un’araba fenice. Grillo disinnescato, movimento finito, passiamo avanti.

Pasquale Caterisano.

Commento al post – Fate sentire la vostra voce! – Blog di Beppe Grillo

 

Troppo tardi appellarsi ai (quasi) 9 milioni di elettori di febbraio: la maggior parte non ci sono più (vedi recenti amministrative).

Li hai insultati dando loro del “troll” quando ti chiedevano lumi sulla TUA (e solo tua) linea politica suicida che ha resuscitato Berlusconi.

Hai congelato i loro voti disperati dicendogli che “c’è tempo”. Al contrario di te, molti di loro sono allo stremo e volevano da te le soluzioni immediate che avevi promesso in campagna elettorale.

Con i loro voti potevi governare il paese facendo riforme storiche, tenendo nel contempo il PD per le palle ed annullando politicamente tutti gli altri.

Ormai è tardi. Il popolo è incazzato con te perchè li hai fregati, eri la loro ultima spiaggia, non ti ridaranno una seconda opportunità, inutile continuare a sbraitare, ad urlare al vento e fare chiamate da ultima spiaggia, non ti credono più.

E’ finita Beppe, prendine atto.

Pasquale_ Caterisano Commentatore certificato 13.06.13 10:57|

via: Blog di Beppe Grillo – Fate sentire la vostra voce!.

I miracolati del Grillo

Vincenza Labriola: 1 voto (UNO) come candidata al comune di Taranto.

Adele Gambaro, alle Comunali di Bologna prese invece zero voti: zero!

Entrambe candidate da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ed ELETTE in parlamento con le assurde regole da essi emanate  (da loro due soli senza condivisione alcuna) dette “parlamentarie”, ovvero resero candidabili solo i trombati e gli ex riempilista a 5 stelle. A poco valsero le migliaia di proteste ovunque sul web e nelle riunioni dei meetup, Grillo e Casaleggio non si smossero di un millimetro dalla loro imposizione (per la serie “ognuno vale uno”!).

La rete non fu rappresentata, ne molti degli attivisti anziani, quelli che avevano portato per anni l’acqua alla causa del M5S, mettendoci la faccia quando c’era da prendere solo risolini sarcastici, se andava bene.

Furono per la maggior parte candidati ed eletti invece furbetti, capicordata, approfittatori, parvenù ed ultimi arrivati di ogni genere, rei di avere “i titoli”, ovvero quelli di aver già tentato la fortuna magari solo pochi mesi prima.

I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti: fuori dal gruppo M5S in parlamento lo spammer Mastrangeli, già cacciato dall’80% dei Meetup e gruppi facebook d’Italia, di Labriola e Gambaro abbiamo già detto; fuori anche Furnari, candidatosi contro lo stesso gruppo storico di Taranto. Di storie simili dello stesso genere, dei 163 parlamentari del M5S ce n’è a bizzeffe e potrei raccontarne fino a farvi annoiare, ma è roba ormai passata. Ricordiamo solo per la cronaca, anche le mirabolanti prodezze di Bernini (“microchip sottopelle”) e Sibilia l’esperto di “ghomblottismo” da bar dello sport.

Purtroppo era già tutto prevedibile ed in molti AttiVisti avevano prospettato quello a cui stiamo assistendo in questi giorni, settimane, mesi di ridicole performance dei parlamentari 5 stelle, tranne alcune dovute eccezioni.

Di tutto ciò la colpa primordiale e principale è da attribuirsi agli stessi Grillo e Casaleggio, che hanno a suo tempo scelto (ripeto “motu proprio”) di avere in parlamento gente il cui merito è stato, per la  maggior parte, solo quello di aver avuto da sempre e solo l’interesse alla candidatura e pertanto premiati per questo: W la meritocrazia tanto sbandierata nel M5s. Forse Grillo e Casaleggio, ritenevano che togliendo a molte cosidette “teste pensanti”, la possibilità di candidarsi ed essere eletti, avrebbero avuto meno problemi e che i “miracolati” fossero poi più controllabili, beh, a conti fatti, così non è stato e nelle prossime settimane e mesi assisteremo ad abbondanti altre defezioni.

Inutile ora, lanciare strali, scrivere acidissimi post contro questa gente, aizzargli dietro migliaia di tifosi da curva sud e tutto il resto, come già fatto con gli elettori che protestavano per la linea politica suicida del M5S che ha resuscitato Berlusconi, definiti troll solo perchè si permettevano di dissentire.  Sarebbe stato meglio prendere buona nota di quelle proteste, così come anche di quelle degli attivisti ai tempi delle regole parziali ed poco democratiche delle “parlamentarie”.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la debacle delle amministrative anche,  quale ulteriore testimone freddo ed incontrovertibile.

“Chi è  causa del suo mal pianga e stesso” caro Grillo e caro Casaleggio. Prendetene buona nota subito prima che sia davvero troppo tardi.

Pasquale Caterisano

Commento al post “Non abbiamo fretta” – Blog di Beppe Grillo

 

Beppe, te lo dico con affetto: hai perso completamente il lume della ragione. La tua analisi è davvero poco lucida ed un bel po sopra le righe, oltre che politicamente un boomerang.

La gente non ti ha votato perchè:

1) ne ha piene le palle di chi promette e poi non mantiene (hai vinto la campagna elettorale con la stronzata inattuabile del reddito minimo garantito ed in molti ci hanno creduto).

2) ha fretta (al contrario tuo).

3) ha capito che la maggior parte dei 162 li a Roma, sono ben poca cosa.

4) hai insultato i tuoi stessi elettori dando loro del “troll”.

5) hai perso un’occasione storica che mai più ti si ripresenterà, quella di fare tutte le riforme e di tenere nel contempo per le palle il PD riducendolo politicamente ai minimi termini.

6) hai resuscitato Berlusconi.

7) ti si deve addebitare a tutti gli effetti, anche gran parte dell’aumento dell’astensionismo. Rappresentavi l’ultimo baluardo da votare e dopo le performance di soli due mesi fa non ti danno piu credito, come in molti tra l’altro ti avevano anticipato pure qui.

8)sei sempre li a minacciare espulsioni contro chi non è d’accordo con te.

9) hai promesso sto portale per l’organizzazione del M5S da anni ed ancora non si vede nulla.

10) pure Bertola, che è notoriamente mite, s’è incazzato: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/facciamo-un-po-di-autocritica/2207870

e che cazz… pensi di essere davvero immortale?

P. Caterisano

Pasquale_ Caterisano Commentatore certificato 29.05.13 15:54|
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via: Non abbiamo fretta- Blog di Beppe Grillo.

M5S: worst case scenario

Nel M5S, tutti ululanti a soccorrere Beppe nella sua (a mio avviso) malsana idea di chiudere al PD, quando invece, come ho già spiegato, si sarebbe potuto metterli in un angolo e costringerli alle nostre istanze tenendoli contemporaneamente “per le palle” ed impedendogli di agire nei loro mediocri intendimenti.

La chiusura del duo Grillo-Casaleggio alla stabilizzazione di un sistema temporaneo che garantista una minima governabilità a tempo, previo messa in opera di riforme fondamentali, è secondo me un’operazione ad altissimo rischio per la sopravvivenza stessa del M5S come attore credibile del cambiamento per gli anni a venire.

Analizzo in questo articolo, il cosidetto “worst case scenario” , lo scenario peggiore che si potrebbe configurare per il M5S con la presa in carico da parte dei soli Beppe e Gianroberto (ognuno vale uno?) della decisione più rischiosa.

A mio avviso questa decisione di chiusura totale, che porterebbe  a nuove elezioni, dove secondo il duo a capo del M5s, dovrebbero dare allo stesso, la maggioranza assoluta dei seggi, porta insito in se invece, il rischio esattamente contrario, ovvero la dissoluzione elettorale nelle urne del MoVimento.

La percezione di nuovo e non solo di protesta che gli elettori hanno attribuito al M5S, potrebbe venire totalmente vanificata col messaggio di instabilità che Grillo sta dando al paese in questi giorni. La  fiducia data da molti anche nel senso di una nuova prospettiva, sta facendo si che moltissimi elettori del MoVimento  si siano dichiarati contrari alla decisione di diniego che sta creando di fatto un empasse istituzionale ed a poco valgono i tentativi di dimostrare che tutti quelli che protestano in tal senso siano degli “infiltrati” o altro, perchè così non è e lo sanno tutti chiaramente anche chi nel MoVimento c’è da anni. Una cosa sono gli attivisti ed i simpatizzanti, altro è la massa dei sette milioni e mezzo di elettori che hanno votato il M5S per un vero cambiamento che questa occasione da concretamente e non per l’empasse che sta deludendo tanti.

In quanti di questi rivoteranno il M5S se fra tre/sei mesi si tornasse a votare? in una condizione di vera emergenza come quella che viviamo, a quanti dei sette milioni e mezzo di elettori soddisfano i NO di Grillo a tutti ed a tutto?

Altra situazione che si potrebbe venire a creare è che se si andasse davvero a nuove elezioni, Bersani sarà posto a processo dal suo partito e Renzi prenderebbe le redini, oltre a diventare il nuovo candidato premier per il PD, cosa che lo vedrebbe di certo vincitore su Berlusconi ed a questo punto, anche parte consistente degli elettori grillini lo sceglierebbero per governare con un’agenda del tutto simile a quella del M5S.

Fra l’ingovernabilità ed uno con un programma simile anche se non in tutto a quello del M5S, gli elettori farebbero una scelta di ulteriore cambiamento a favore di uno che avrebbe già vinto la propria partita anche all’interno del suo partito. A quel punto il vero nuovo sarebbe lui e non noi, senza contare che Renzi già piace a tantissimi di suo.

Risultato avremmo fatto un bel favore al sindaco di Firenze e noi perso una grande occasione per mettere in opera le vere riforme dell’agenda Grillo.

“Finita la festa gabbatu lu santu”.

Pasquale Caterisano

http://www.como5stelle.it

“Siamo in guerra” il mantra benaltrista che tutto giustifica

“Siamo in guerra”, il mantra benaltrista grillino, che fa passare tutto in secondo piano; ovvero, un’affermazione buona per mettere da parte, nel MoVimento 5 stelle,  tutte le pastette alle primarie, le castine, i gruppetti organizzati, le guerriglie, i parenti candidati, le infiltrazioni e le porcate varie ovunque in Italia. Tutti fermi e zitti, muti e omertosi: ci sono le elezioni.

Gente che ha allegramente gettato alle ortiche tutti i princìpi in cui diceva di credere e per cui combatteva (a parole). “Ora ci sono le elezioni e queste cose devono essere taciute” per un fine più importante, i voti, i seggi, le poltrone.

“Siamo in guerra” è la giustificazione buona a coprire l’olezzo di partitocrazia da prima e seconda repubblica. Sempre in prima linea ad additare tutti in quella che una volta veniva chiamata la “questione morale”, tolleranti con le proprie giustificazioni atte a conquistare l’agognata poltrona che ti cambia la vita.

La morale a 5 stelle, quella morale che fai agli altri, ma che giustifichi a te stesso in quanto grillino e pertanto più puro per nascita.

Evidentemente le scorciatoie fanno comodo ed ancor più ai candidati “papabili” al parlamento e nelle regioni, gente che di fronte alla poltrona non ha esitato a gettare alle ortiche tutto ciò nel quale millantava di credere; i voti non puzzano e fanno comodo anche quelli degli infiltrati altro che etica e spirito di democrazia.

La gente lo ha capito che il M5S in fin dei conti non è molto dissimile dagli altri ed i sondaggi in tal senso parlano chiaro.

Troppi intrallazzi ovunque avallati implicitamente dai capetti locali per via di un presunto maggior interesse superiore… e quale sarebbe?, se si getta alle ortiche proprio quella etica sulla quale i grillini avevano basato il rapporto di fiducia con i cittadini.

Il M5S pare abbia già intrapreso la sua parabola discendente.

Per comprendere un qualcosa che viene vista come un’anomalia, si dovrebbe avere la capacità di analisi e ciò non è così semplice, ne da tutti. Mettersi nei panni degli altri per tentare di capire un problema è cosa ben difficile e lo è evidentemente anche per Beppe Grillo e Roberto Casaleggio, visto che hanno lasciato correre su situazioni del genere in tutto il paese.

Una volta le questioni inerenti ai princìpi ed all’etica, si citavano come “questione morale”, poi il berlusconismo l’ha fatta passare in cavalleria abituandoci a cose ben peggiori. Ora queste vere e proprie schifezze sono considerate “passabili” anche nel MoVimento 5 Stelle. Proprio vero che ci si abitua a tutto.

All’orizzonte, l’inizio della parabola discendente per un movimento di massa che aveva le caratteristiche per poter rappresentare davvero il cambiamento e la speranza per il paese. Peccato, un’occasione sprecata a causa delle piccolezze dell’animo umano.

Fui purtroppo facile profeta due anni fa.

Pasquale Caterisano