Preparate i popcorn, al Cairo va in onda un sanguinoso scontro di culture in diretta worldwide full effect.
In Egitto, caposaldo del nord africa, la spinta della rivoluzione araba degli anni scorsi non ha ceduto alloblio che sembra averne frenato la carica in Libia, come in Tunisia ed altrove, dove dai tiranni si è passati allimposizione dogmatica di forze religiose medievali. Anche in Egitto stava succedendo, ma la gente non sè fatta fregare come altrove, dove è stata scippata loro la rivoluzione e le cacciate dei dittatori. In Egitto sono in troppi ad aver assaggiato la cultura, il benessere e la civiltà e non ci stavano a tenersi un altro Mubarak per giunta condito in salsa pesantemente islamica.
A Il Cairo si affrontano nel sangue da una parte la civiltà moderna di giovani informati che chiedono Democrazia, Diritti, Libertà, Laicità, Luce, Vita. Dallaltra vi è il dogma religioso medievale dei fratelli musulmani, ovvero larretratezza, lignoranza, linvoluzione, la negazione dei diritti, il trapassato remoto, il buio.
Io faccio il tifo per i primi.
Il medioriente è ormai in mano ai fondamentalisti islamici, così come gran parte dellAfrica centrale ed anche il sud est asiatico, il tutto è avvenuto senza quasi renderci conto, negli ultimi 30 anni.
Ora questi sono arrivati alle porte deuropa. Prendiamo atto anche noi “progressisti” che lintegrazione interculturale è fallita, prendiamo atto che questi sono anni luce dalla civiltà ed il loro livello culturale è ben distante dai canoni che hanno portato al pianeta benessere e sviluppo negli ultimi 150 anni.
Basta buonismi, basta tolleranze oltremisura in nome del petrolio, ad ognuno il proprio livello di civiltà, senza tollerare mai piu invasioni di campo di nessun genere ma difendendo civiltà e benessere acquisiti con sforzo e sacrificio.