“Il ritorno della stretta di mano”. A quando quello dei segnali di fumo?

"Il ritorno della stretta di mano". A quando quello dei segnali di fumo?

Secondo uno sconclusionato articolo pubblicato il 31 luglio 2018 dallo Sna (Sindacato nazionale agenti di assicurazione), il fatto che ci fossero dei dubbi e delle dicerie sulle nuove tecnologie di marketing tramite il web, abbia fatto il paio con il crollo temporaneo in borsa di Facebook (?) e che quindi tanto sia bastato per sancire il ritorno definitivo al medioevo, evidentemente così tanto caro a costoro ed a molti colleghi agenti di assicurazione ed alle loro rendite di posizione pluridecennali.

Ora, è evidente che tutti i sistemi ottocenteschi, tra i quali anche i sindacati, soffrano parecchio le aperture dei mercati e della modernità, nei confronti di quello che è per loro il mantenimento dello status quo tipico dei sistemi verticistici, conservatori dell’altro secolo.

Ancor più grave è che certe affermazioni vengano fatte da quello che si ritiene essere il più grande sindacato degli agenti di assicurazioni in Italia, che a mio avviso dovrebbe cavalcare il progresso e non promulgare e favorire la conservazione.

E’ evidente altresì che molti colleghi non abbiano ancora capito quello che gli sta succedendo intorno e vorrebbero avere proprio dal sindacato un indirizzo per guardare al futuro.

Ma quando lo stesso sindacato fa la guerra al nulla e la caccia alle streghe, allora si comprende come nemmeno chi dovrebbe dare la linea ha le idee chiare e tutti brancolano nel buio più totale.

La digitalizzazione dei sistemi di vendita è un’opportunità di cambiamento in positivo.

Certamente per le compagnie, ma anche per gli intermediari più svegli, invece molti colleghi, anche per attestazioni del genere, la vedono come una minaccia.

Ovviamente costoro sono in palese errore completo ed in fallo totale: non è demonizzando degli strumenti e perpetuando la conservazione di rendite di posizione che si migliora e si progredisce, tanto più che le testimonianze di successi commerciali dovuti al digital marketing assicurativo sono ormai centinaia ed all’ordine del giorno.

L’invito è dunque di non dar retta ai cattivi maestri e di ragionare con la propria testa cercando di comprendere quello che ci sta accadendo intorno, perché le statistiche stanno iniziando a parlare chiaro: o ci si adegua o si verrà travolti dalla digitalizzazione globale il corso, così come già successo in molti ambiti anche in Italia (vedasi banche online ed e-commerce massivo).

Pasquale Caterisano

No, no ed ancora NO!

Cazzate, gazzola, zero competenze

Da alcune settimane continuo a ricevere messaggi e telefonate di colleghi assicuratori che mi chiedono se partecipo come relatore ad un fantomatico “Tour Intermediario 2.0” che dovrebbe essere una sorta di giro turistico pomposamente denominato “tournee” a mò di divismo da avanspettacolo di quart’ordine.

Ribadisco ancora e di nuovo che NO non partecipo in nessun modo a ulteriori corsi chiamati “Intermediario 2.0”, che nella prima edizione mi hanno visto come principale relatore e docente nella materia che mi compete da sempre, ovvero il web e social media marketing assicurativo, tematica studiata e posta in essere con soddisfazione da ormai quasi 18 anni, dei quali negli ultimi 5 nella mia agenzia di assicurazioni con risultati conclamati.

Leggo (dalla pagina evento su facebook a me sottratta), che nei temi trattati in questi nuovi eventi, ci sono tuttora i miei argomenti eviscerati e descritti però in maniera alquanto approssimativa e dilettantesca, e non vedendo altri relatori oltre a Filippo Gazzola (persona alla quale delegai l’organizzazione del corso dell’11 aprile 2017 a Roma, pentendomi poi amaramente), mi complimento con lo stesso per la fulminante carriera di digital marketer che lo ha portato in pochissimi mesi addirittura a divenire docente degli stessi temi nel settore assicurativo.

Ci vuole ormai davvero poco per diventare un “professore” di marketing online.

E’ probabile dunque che avendo avuto accesso a mia formazione personale e coaching gratuito, in pochi mesi il nostro eroe, sia diventato addirittura “docente” degli stessi temi e visto che ormai i presunti esperti del settore iniziano fastidiosamente a pullulare come la gramigna, non posso che dargli atto di essersi inserito in un filone che va per la maggiore ed evidentemente per qualcuno da spremere il più possibile anche con poche  o zero competenze.

“Tanto nun te preoccupà, che io laggente me la intorto”

Da esperti di PNL ad esperti in social media marketing  assicurativo in pochissimi mesi per osmosi, roba da far rabbrividire anche Wanna Marchi ed il mago Otelma.

Male ha fatto il sottoscritto a passare anni ed anni a studiare, attuare e sperimentare, sbagliare e riprovare, spendere soldi e ricevere cocenti delusioni prima di ottenere dei risultati tangibili,  se oggi è così facile poi inventarsi immediatamente professori e relatori di web marketing assicurativo.

Ma si sa che ovviamente la vicinanza ad uno che ne sa di più ti fa assorbire automaticamente le medesime competenze, basta fargli quattro salamelecchi, et voilà, per osmosi si diventa un alter ego.

Stia tranquillo però Gazzola, che a me la sua vicinanza non mi  ha fatto diventare un Tony Robbins de noantri e nemmeno un Roberto Re dei poveri e dunque mai sognerò di inventarmi un corso sulla PNL perché non penso che aver frequentato lui per pochi mesi, mi abbia fatto automaticamente diventare un docente della materia.

Per quanto si possa da sempre aver combattuto la fuffa, questa come si vede, si ritorce contro nel peggiore dei modi.

A nulla è valso aver scritto articoli e professato competenze ed abnegazione.

Vedi: articolo 1 ed articolo 2

Aprite gli occhi!

ROI e KPI della Digital Fuffa

roi kpi social media marketing assicurativo

Ormai sul web se ne vedono a decine ovunque. Annunci pubblicitari ed inserzioni a pagamento di presunti guru del marketing digitale. Ce n’è di ogni tipo, genere, ordine e grado.

Molti di questi sono specializzati in qualcosa che non è altro che il vecchio network marketing o email e circuiti banner, altri ancora hanno scoperto su se stessi l’efficacia dell’advertising su Facebook e te la spacciano come segreto per la soluzione a tutti i mali, altri ancora se la giocano con Linkedin, raramente ormai qualcuno ci prova con twitter.

Personalmente essendo da sempre nel settore del marketing digitale per i servizi di terziario avanzato ed in particolare per quello assicurativo, ovviamente riesco ad avere una condizione privilegiata nell’osservare questi fenomeni (da baraccone).

Purtroppo per il potenziale cliente, queste persone si presentano anche abbastanza bene, poi vai a vedere che quando il malcapitato chiede contezza dei risultati o di dimostrare quello che il fenomeno in questione ha ottenuto per altri clienti, iniziano tutti a balbettare.

Il mio consiglio è esattamente questo: prima di rivolgervi ad un social media specialist qualsiasi (o presunto tale), chiedetegli quelli che sono i suoi Key Performance Indicator e il ritorno sull’investimento che ha avuto per i propri clienti in passato, vedrete che fuggiranno quasi tutti a gambe levate.  Continua a leggere

L’orchestrina del Titanic degli agenti di assicurazioni analogici

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Ogni qual volta che vi è un dato o una notizia relativa all’aumento della penetrazione del mercato digitale in assicurazioni, si assiste a delle smodate reazioni tra il patetico ed il ridicolo da parte di moltissimi colleghi agenti di assicurazioni che ritengono che nulla cambierà, e che il loro felice mondo rimarrà quello di 10 anni fa per sempre.

Gente che ignora il cambiamento oggi, così come ha ignorato la crisi che in Italia vola ormai verso l’ottavo anno consecutivo, forti delle loro certezze prematurate con scappellamento come fosse Antani.

Sono quelli del “S’è sempre fatto così”, sono quelli delle rendite di posizione trentennali e del mantenimento del loro orticello dello status quo. Alcuni ti sfidano pure dicendoti che si segneranno quello che hai scritto per poi ridicolizzarti da qui a breve ^_^

Poverini, hanno lo stesso atteggiamento dell’orchestrina del Titanic che continuava a suonare mentre la nave affondava. Sono quelli che, incapaci di cambiare, ti scaricano addosso la colpa del procurato allarme per il solo fatto di averli avvertiti.

A quando un bel ferro di cavallo od un corno rosso per allontanare gli uccelli del malagurio? nell’ex bel Paese della Divina Provvidenza e dello Stato bancomat di caste e corporazioni, nel tracollo dei dati macroeconomici rispetto alla realtà del mondo che galoppa senza l’Italia, l’unica àncora di salvezza di molti agenti sembra quello di additare all’untore di turno sotto forma di portatori insani di notizie sulla realtà dei fatti a nome cambiamento digitale, esorcizzandola così col rituale delle tre scimmiette.

Roba da caccia alle streghe, in una sola parola: medioevo.

 

Pasquale Caterisano

Renzi e il risultato referendario

 

Le consultazioni elettorali referendarie sono da sempre, per i proponenti, difficoltose strade in salita. La necessità di superare la soglia del 50% degli aventi diritto al voto si è sempre rivelata un macigno difficilmente sormontabile. Anche quando le competizioni elettorali sono accese la partecipazione al voto non è mai altissima.

Il referendum che si è consumato domenica era partito sommessamente e quasi nell’indifferenza dell’opinione pubblica. Si trattava di un aspetto molto controverso e di una questione giuridicamente intricata. Difficile schierarsi per il si o per il no.

Ad alzare il tono è stato proprio il Presidente del Consiglio con il suo reiterato invito a disertare le urne e a trasformare l’appuntamento referendario in una occasione per la sua legittimazione.

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LA BUFALA DEL “MICROCREDITO A 5 STELLE”

LA BUFALA DEL “MICROCREDITO A 5 STELLE”

ovvero come appropriarsi di qualcosa avendone solo lo 0,076%

NB: per i grillini se volete sapere la fonte dei 13 miliardi basta che scorriate il testo e troverete il linkOrmai da mesi e mesi, senza che nessuno si preoccupi di smentire questa vera e propria truffa che sconfina nel voto di scambio e nella circonvenzione d’incapace, il M5S spaccia la bufala del “loro” famoso microcredito alle PMI in crisi.Nessuno nel mondo dell’informazione “mainstream” ha ancora avuto il fegato di dire a questi cialtroni e falsari che il Fondo di Garanzia per le PMI è stato istituito nel 1996 dal Governo Prodi e che quindi esiste da quasi 20 anni, per cui non è un’invenzione del M5S:http://argomenti.ilsole24ore.com/parolechiave/fondo-garanzia.htmlNessuno inoltre ha ancora detto, in TV e sui giornali, che il M5S ha solo donato 10 milioni di euro, una goccia nell’oceano, a un fondo statale e pubblico che in 20 anni di attività ha erogato decine di miliardi. Nel solo 2014 ha finanziato più di 80.000 progetti, erogando alle PMI in crisi ben 13 miliardi: http://www.adnkronos.com/lavoro/norme/2015/07/27/mise-per-pmi-concessi-mld-fondo-garanzia_7x6SYRtUxi1lwPhEBTEpxI.html

Non fraintendeteci, ben vengano le donazioni se sincere e intenzionate ad aiutare persone o aziende in difficoltà. Ma non è accettabile che si faccia della squallida propaganda elettorale appropriandosi di meriti non propri sulla pelle di chi sta male.I propagandisti e falsari del M5S fanno passare la bufala secondo la quale sarebbe tutto merito loro, inventori dell’acqua calda passati come statisti e benefattori da un sistema di informazione penoso. E poi osano gridare e lamentarsi di censure, bavagli e mancanza di libertà di informazione?

V-E-R-G-O-G-N-A M5S

Sorgente: (8) Foto del diario – Guerriglia Antigrullina

L’elenco dei reati per i quali il pluripregiudicato criminale sequenziale a nome Fabrizio Corona è giustamente detenuto in galera

Giusto per sfatare la vulgata popolare del: “KE KORONA PER DUE FOTO E IN CALERA E LI ASASINI STRAKOMMUNITARI ZINCARI RON SONO LIBBERI!11!”

Corona criminale pluripregiudicato

  • Aggressione a pubblico ufficiale: condanna definitiva al risarcimento (2002-2009)
  • Infrazioni al codice della strada (2007-2009)
  • Processo Vallettopoli per estorsione (2007-2013)
  • Arresto, domiciliari (2007) e rinvio a giudizio (2008)
  • Caso Lapo Elkann, Francesco Coco e Adriano: condanna definitiva a 1 anno e 5 mesi di reclusione (2009-2011)
  • Caso David Trezeguet: condanna definitiva a 5 anni di reclusione (2010-2013)
  • Fuga in Portogallo e l’arresto: condanna definitiva a 7 anni e 10 mesi in continuazione (2013)
  • Banconote false: 1 anno e 6 mesi in continuazione (2008-2009)
  • Bancarotta fraudolenta e frode fiscale: condanna definitiva a 3 anni e 10 mesi (2008-2013)
  • Corruzione: condanna definitiva a 1 anno e 2 mesi (2007-2013)
  • Ricettazione
  • Diffamazione a mezzo stampa
  • Caso Barbara d’Urso (2010)
  • Truffa
  • Caso Baratto: 9 mesi in primo grado (2010-)
  • Caso Castaldo (2011-)
  • Violazione di domicilio: risarcimento e ritiro della denuncia (2011-2014)
  • Appropriazione indebita: pagamento dei danni e ritiro della denuncia (2011-2013)
  • Oltraggio a magistrato e falsa testimonianza (2013-)
  • Detenzione d’arma da fuoco: 5 mesi e 20 giorni in appello
  • Violazione delle misure cautelari
  • Filone di Taranto: 5 mesi in primo grado
  • Filone di Lanciano: 25.000 euro di multa
  • Evasione fiscale
  • Periodo d’imposta anno 2004: condanna definitiva ad 1 anno di carcere (2014) Fonte: Wikipedia.

Matteo destrutturato

Ancora una volta si è rivelata incontrovertibile la celebre sentenza di Abramo Lincoln: “potete ingannare tutti qualche volta e qualcuno per sempre, ma non riuscirete mai a ingannare tutti per sempre”. Di conseguenza, breve la vita felice di Matteo Renzi; il giovanotto che pretendeva di menare per il naso all’infinito la pur sfiancata (oltre che di bocca buona) pubblica opinione italiana. E che la recente tornata elettorale ha drasticamente ridimensionato; dopo i trionfalismi effimeri dell’anno scorso, con l’oltre 40 per cento dei voti incassato nella consultazione europea. La breve vita – dunque – dell’ennesimo virgulto di quello star system (sul macchiettistico) in cui è precipitata la politica italiana dopo l’avvento di Silvio Berlusconi; il quale continua tuttora a calcare la scena, nonostante un’inquietante mummificazione che lo ha trasformato in manichino da Museo Grévin, solo grazie alle rendite mediatiche a propria disposizione.   Continua a leggere

“Siam pronti alla vita” lo stupro dell’inno nazionale e la retorica cattolica ‪#‎TeoCon‬ dell’Expo di CL e Opus Dei.

 

mameli

Un affronto ed uno stupro per la nazione tutta l’aver fatto cambiare le parole al l’inno di Mameli alla cerimonia di apertura di Expo 2015.

Di certo un messaggio simbolico di vittoria per Comunione e Liberazione e Opus Dei che regnano in Lombardia con i loro gruppi affaristici infiltrati in politica e criminalità.

Matteo Renzi sta davvero esagerando, è il peggio fra i peggiori, da Berlusconi a D’Alema, da Monti a Letta. È arrivato davvero il momento per la società civile di rimboccarsi le maniche e ribellarsi a questa dittatura a senso unico; questo affronto è la goccia che ha fatto traboccare il vaso; c’è un punto di non ritorno per tutto, e per Renzi è ormai arrivato da tempo.

Tutti gli uomini liberi e laici devono senza indugio e senza vergogna dichiarare guerra al renzismo.

La retorica dei cattolici sulla vita considera essi stessi quali unici depositari e massimi esperti del concetto di esistenza. Quando invece questi ultimi sono i peggiori ipocriti in tal senso, affidando al dogma del loro dio, l’arbitrio assoluto su nascita e morte.

Una vergogna questa concessione passiva all’ignoranza del dogma religioso in tempi di modernità, scienza, tecnologia e conoscenze in qualsiasi campo dello scibile umano.

Pasquale Caterisano