Pizza Napoletana: i trucchi in cucina della pizza napoletana

Pizza napoletana, 6 segreti svelati dai grandi pizzaioli italiani

Eccellenza gastronomica famosa in tutto il mondo, la pizza napoletana vanta una storia che l’ha resa una vera e propria icona del gusto Made in Italy: nata come forma di street food popolare, da mangiare rigorosamente piegata “a portafoglio”, la pizza napoletana è oggi oggetto di un’evoluzione gourmet che non dimentica preziosi saperi e tecniche del passato.Perché se è vero che impasto morbido e cornicione alto sono i segni inconfondibili di una pizza napoletana, essa viene preparata seguendo precise regole e una lavorazione artigianale che si tramanda di generazione in generazione, soprattutto in Campania. E non è un caso che proprio nell’antica città di Paestum, provincia di Salerno, la pizza napoletana sarà tra i protagonisti de Le Strade della Mozzarella, congresso dedicato alla Mozzarella di Bufala Campana DOP che nella prossima edizione dal 12 al 14 maggio dedicherà all’argomento un focus privilegiato.Fine Dining Lovers ha chiesto a loro, i pizzaioli che parteciperanno a Le Strade della Mozzarella, di svelare i segreti della pizza napoletana: dalle farine alla lievitazione, passando per pomodoro e naturalmente la Mozzarella di Bufala Campana DOP, ecco i consigli di Ciro Oliva Pizzeria Oliva, Franco Pepe Pepe in Grani, Ciro Salvo 50 Kalò, Francesco e Salvatore Salvo Pizzeria Salvo e Gino Sorbillo Sorbillo, Lievito Madre al Mare.

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Alla finale di MasterChef Italia 2014

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Giovedì 6 marzo sono stato alla finale di MasterChef Italia 2014 ai Magazzini Generali di Milano, ospite di Michele Guida, uno dei concorrenti della cosidetta “MasterClass” (i 20 finalisti), che ho conosciuto nella fase eliminatoria, alla quale anch’io ho partecipato come concorrente top 100. Con Michele, poi è nata e prosegue una bellissima amicizia.

Ho incontrato alla finalissima alcuni concorrenti con i quali ho condiviso le lunghe ore delle eliminatorie. Salvatore 9-8, arrivato poi quarto, che era con la moglie e poi anche con Alberto il più anziano del gruppo, abbiamo ricordato il giorno dell’inizio dell’avventura nella stessa batteria. 

Non conoscevo Enrica, davvero simpatica, ne Federico, anche lui gentilissimo ed alla mano. Il più easy di tutti è stato Giorgio con la fidanzata, che pure la mattina dopo al residence mi ha urlato un saluto dalla finestra.

Emma timidissima, Eleonora al contrario di come l’hanno descritta col montaggio, tranquilla serena ed alla mano. Jessica dimagrita parecchio stava davvero bene.

Laura e Ludovica disponibili e gentili con tutti. Mi è dispiaciuto non aver conosciuto ne Rachida ne Beatrice.

In particolare mi ha davvero colpito lo spessore del vincitore di tutti Almo Bibolotti vero GrandMasterChef 2014 incoronato come tale dal popolo italiano, ma non dalla pessima decisione della giuria della trasmissione.

Sono sinceramente dispiaciuto per la sconfitta di Almo in finale.

Di certo non meritava di perdere così sul filo del rasoio. Forse i giudici avrebbero dovuto premiare non solo i piatti della finale, ma anche il percorso globale, dove penso Almo sia stato superiore.

I cori del pubblico per Almo la dicono lunga, così come i fischi al verdetto, poi la gente è andata via delusa subito.

Da quello che si evince, il risultato finale è stato condizionato pesantemente dal dolce, che Almo ha sbagliato nella consistenza e dove invece Federico avrebbe fatto un capolavoro.

Se così fosse, Federico dovrebbe ringraziare Eleonora per la vittoria perché il dolce l’ha fatto quasi interamente lei.

Questo pastrocchio a mio avviso, sarà un pessimo affare per la credibilità di MasterChef. Come al solito in Italia la meritocrazia è un optional.

PS: Un ringraziamento particolare a Michele Cannistraro.  Caro cannibale sei stato davvero gentile con me ieri sera. Grazie per le belle e sincere parole nei miei confronti.  Non me l’aspettavo, sono state una gradita sorpresa molto apprezzata.  Sei una bella persona.

Risi e bisi alla pilota esotica

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Continua il mio percorso culinario volto a mixare due piatti della tradizione regionale italiana rivisitandoli.

Dopo la “puttanesca arrabbiata” e la “grigio cacio pepata”, oggi vi propongo un risi e bisi veneto e il risotto alla pilota lombardo uniti insieme, con in più un tocco di esotismo rappresentato dal top di ananas (ovviamente facoltativo) che da un sentore di freschezza.

In questa preparazione specifica ho aggiunto anche un cucchiaio di  fondo bruno alla fine, sopra il risotto già impiattato, per dare più sapore.