SERGIO SAVOLDI LASCIA I REPUBBLICANI DEL PRI


In questi giorni in cui si decidono le alleanze elettorali come non ricordare le dichiarazioni solenni del segretario del PRI di non candidarsi mai più nelle liste di un altro partito come nel 2006 in Forza Italia , perché quello era stato un grande errore, un sottrarsi ai doveri di un segretario nei confronti dei suoi iscritti e nei confronti degli elettori che nel passato avevano scelto i Repubblicani anche per la loro coerenza.

Avevamo apprezzato quella autocritica avevamo sentito l’orgoglio ed una rinnovata fierezza repubblicana che ci aveva fatto dare credito a questi propositi.

Invece ora ci apprestiamo ad entrare in un nuovo partito , non più in una coalizione, in un raggruppamento che non vuole confusioni di simboli ma che raccatta anche fascisti che non hanno rinnegato nulla della loro storia il tutto facendo riferimento al partito popolare europeo.
Difficile pensare a qualcosa di più innaturale come destino per il PRI.

Si è presentato il congresso di Roma del 2007 come un momento di cambiamento , di autonomia ritrovata da consolidare convintamente.

Molti avevano creduto che si fosse davvero ad un svolta.

Invece i timori che nel centrodestra il PRI fosse un partito a sovranità limitata erano fondati.

Tutti quelli che non vogliono che questa sia la fine ingloriosa del PRI, reagiscano, si espliciti il dissenso la indignazione ,la vergogna , non si lasci passare in silenzio questa scelta infausta e disonorevole.

Se ci sono energie e orgoglio repubblicano.

Altrimenti rendiamoci conto che saremo tutti corresponsabili della fine del Partito Repubblicano e della sua storia come forza politica in Italia.

Per quanto mi riguarda mi considero dimissionario dalla Direzione Nazionale del PRI nel momento in cui si formalizzerà la presenza nel PDL


SERGIO SAVOLDI

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